Robson Stannard è un illustratore freelance che vive e lavora nel Suffolk, in Inghilterra. Dopo gli studi in illustrazione al London College of Fashion, ha subito intrapreso una serie di fortunate collaborazioni mettendo sempre più a fuoco il suo stile, incentrato sulla ritrattistica e su palette grafiche primarie.
Come e quando hai cominciato ad interessarti all’illustrazione?
Robson Stannard. C’è sempre stata una forte componente artistica lungo tutto l’arco dei miei studi, ed è stato questo che mi ha portato all’illustrazione di moda. Mi dicevano sempre che i miei lavori avevano una forte componente di illustrazione, così ho cercato di approfondire quale tipo di studio potevo fare a riguardo. E ho capito subito che era la strada giusta per me.
Qual’è la tua più grande fonte di ispirazione?
L’ispirazione può arrivare da un sacco di media diversi. Ricordo che sono rimasto profondamente ispirato dove aver visto “Francis Bacon – A Brush with Violence”, un documentario della BBC che mi era stato consigliato di vedere durante gli studi all’università. Dopo questo film ho cominciato a dipingere in maniera totalmente diversa, e a sentirmi molto più sicuro del tipo di tratto verso cui mi sentivo diretto. In termini di palette cormatiche, invece, sono sempre stato ispirato dal colore, ma per molto tempo ho fatto fatica a trovarne la giusta rappresentazione. Ho così cominciato a dipingere utilizzando strati diversi di colori contrastanti, e mi sono reso conto che era la strada più consona al mio lavoro.
Quando realizzi una illustrazione incentrata su un capo o su una collezione, cosa cattura maggiormente la tua attenzione?
Ho un grandissimo amore e una grande stima per una serie di designer che – a mio parere – non sbagliano mai un colpo, e non smetterò mai di essere ispirato dal loro lavoro. Tuttavia, durante il lockdown, mi sono ritrovato con più tempo a disposizione e ho deciso di cimentarmi con pattern e tagli più complessi a cui dare vita con le mie illustrazioni. È stata una sfida con me stesso a livello tecnico, ma anche una esperienza che ho trovato molto terapeutica.