Questa è l’ultima settimana per vedere di persona i lavori, in mostra al pubblico della collettiva “Unsympathetic Magic” presso la No Gallery al 138 Eldridge St a NY.
Genesis Breyer P-Orridge, scomparso lo scorso marzo è colui che ha reinventato e reintrodotto se stesso come artista performativo rivoluzionario, pioniere della musica industriale, “distruttore di civiltà” e saggista.
C’è qualcosa di più intimo e crudo di una Polaroid? Sicurante un mezzo appartenuto a molti artisti da Warhol a Mapplethorpe. Quelle di di Genesis Breyer P-Orridge offrono uno sguardo in alcuni dei suoi momenti più intimi.
La mostra Unsympathetic Magic riunisce un gruppo eterogeneo di artisti, ognuno con una vita vissuta nell’ambito del pensiero magico e della sua applicazione al mondo contemporaneo. Rifiutano le rappresentazioni plaid della magia nella pratica, vivendo come incarnazione del pensiero magico come visione del mondo.
Il concetto antropologico della magia simpatica dipende dall’idea che il simile genere il simile e che le nostre azioni susciteranno una reazione specifica: lo spillo nella bambola fermerà il cuore dell’uomo.
Unsympathetic Magic è qualcosa di completamente diverso.
L’antitesi della specificità, Unsympathetic Magic è un modo di vivere. Rifiutando la magia come qualcosa da capire, indica una pratica magica che, sebbene indefinibile, è saldamente radicata nella realtà. Unsympathetic Magic si evolve e si adatta a un mondo ricco di sfumature e in continua evoluzione. Questi artisti non stanno giocando con gli incantesimi. Sono visionari, mutaforma, canalizzatori, trascendenti, costruttori di mondi multiversali, agenti dei propri destini.
Genesis P-Orridge, cone le sue polaroid esemplifica una solida comprensione del rapporto che la semiotica ha con il pensiero magico, evocando una realtà agitata matura per l’intervento.
Gli atri artisti presenti alla mostra sono:
Sara Kathryn Arledge, Nora Berman, Marjorie Cameron, Vincent Dermody, André Eugène, L.