ETT pubblica “FRANKIE”: un viaggio tra musica, arte e sperimentazione

ETT ci racconta il processo creativo dietro il suo nuovo singolo “FRANKIE”, ispirato al film “Harvey” (Henry Koster, 1950). L’artista esplora temi come l’incomunicabilità e il passare del tempo, delineando una fusione unica di pop, elettronica e hyperpop. ETT condivide anche le influenze che hanno modellato il suo sound e le esperienze artistiche che l’hanno formata.

ETT, un’artista poliedrica che spazia tra musica e arti visive; il suo nuovo singolo “FRANKIE” (Universal) trae ispirazione dal film degli anni ’50 “Harvey” e affronta tematiche profonde come l’incomunicabilità e il trascorrere del tempo nelle relazioni. Con una combinazione di pop, elettronica e hyperpop, ETT costruisce un sound in continua evoluzione, riflesso delle sue esperienze personali e delle influenze culturali. Oltre alla musica, ETT pone una forte enfasi sull’estetica, sottolineando l’importanza della sinestesia tra suono e immagine nel suo progetto.

All ph. by Ludivine Keller, styling by Cristiana Santella Rivellino, MUA by Nicoletta Ambrosi.

Il tuo nuovo singolo “FRANKIE” è ispirato al film “Harvey” e affronta temi come l’incomunicabilità e il passare del tempo in una relazione. Puoi approfondire come è nata l’associazione con questo film degli anni ’50 e cosa rappresenta per te?

FRANKIE è una conversazione che non nasce necessariamente da un concetto di rapporto amoroso. Come suggerisce il film “Harvey” da cui prende ispirazione,  è una conversazione tra due persone alterate che riescono ad arrivare ad un livello di confidenza estrema grazie all’ aiuto di stupefacenti.

La tua musica è una fusione di pop, elettronica e hyperpop. Come descriveresti il tuo processo creativo e quali sono le influenze principali che hanno modellato il tuo sound?

L’evoluzione è avvenuta in maniera spontanea dopo aver fatto una ricerca personale profonda e rispetto a quello che volevo comunicare. Ho raccolto per lungo periodo una tavolozza di colori musicali, ricercando nei generi più lontani da me e dalla mia cultura, attraverso i viaggi e gli anni passati a Granada. Dai miei raccolti all’estero quello che mi era rimasto in mano era inizialmente molto confuso.

Con cura sono riuscita a trovare le potenzialità di questo groviglio che in molti chiamavano incoerenza, ottenendo l’essenza di quello che avevo immagazzinato e che sentivo mi appartenesse.

Il sound che sto costruendo non è propriamente definibile per la varietà di reference sonore che utilizzo e vorrei continuare ad inserire. Vorrei che il mio sound fosse in continua evoluzione come lo sono tutte le cose vive in natura.

Hai collaborato con diversi artisti e gruppi, tra cui i Delta V e Voodoo Kid. Come queste esperienze musicalmente agli antipodi  hanno segnato il tuo percorso artistico?

Ho avuto il piacere di lavorare con i Delta V per due anni e mezzo ad un album che non è mai uscito. Inizialmente l’avevo presa male, come una perdita di energie terminata senza appagamento.

Guardandomi indietro a distanza di tempo ho realizzato che lavorare a stretto contatto con uno scrittore del calibro di Carlo Bertotti e in generale dei professionisti come loro non è stato affatto scontato per l’età giovanissima che avevo. Ho imparato molto.

Con Voodoo Kid invece è stato amore a prima vista, anche se non l’ha mai saputo, mi ero presa una cotta (SPOILER) che poi si è trasformata in un bellissimo pezzo sad reggaeton. Ora siamo super amici e abbiamo questo bellissimo brano ‘’Lontano‘’ che ironicamente ci unisce.

Curi moltissimo la tua estetica che mi porta a pensare ad artisti come Grimes, Dorian Electra o Ashnikko, come nasce nello specifico l’estetica di Frankie?

Il progetto ETT nasce in primis da un concetto di arte estetico. Ho sempre fatto musica, ma

concentrata nello sperimentare vari generi non avevo mai trovato il focus sul mio sound, mentre nella pittura e nel disegno sì. Il nome ETT prende infatti riferimento dai TAG dei miei quadri.

Ho un rapporto sinestetico con la musica e trovo importantissimo per la comunicazione curare personalmente anche il lato visivo.

Ovviamente tutto quello che vedete di FRANKIE e in altri lavori è frutto di un lavoro di team affiatato. Nulla sarebbe possibile e realizzabile senza i miei collaboratori più stretti.

Dopo “FRANKIE”, quali altri progetti o nuove uscite possiamo aspettarci da te nel prossimo futuro? Ci sono altre collaborazioni o sperimentazioni musicali in vista?

Sono in un periodo di rinnovo e apertura, ci sono molti brani che non vedo l’ora di farvi ascoltare, anche con qualche collaborazione non del tutto italiana.

L’ultimo album di cui ti sei innamorata: 

Sicuramente ‘’Fotografìas de España‘’ di Roy Borland che vi consiglio tantissimo.

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