Protopapa: chi ha paura del sesso?

Nel nuovo singolo Orrore! , prodotto da Hey Cabrera!, Protopapa fonde dark italo-disco e introspezione queer per raccontare il lato più disturbante e magnetico del sesso moderno — tra chat, corpi anonimi, kink e alienazione post-orgasmo.

Con Orrore! Protopapa apre una porta su una stanza buia, dove pulsioni e paure si intrecciano al ritmo di synth spettrali e una bassline ossessiva. Il brano — estratto dall’atteso album in uscita a gennaio 2026 per FLUIDOSTUDIO — è un racconto personale e generazionale sull’intimità digitale, sull’ansia dell’incontro e sulla libertà (ancora scomoda) dei corpi.

Più che una canzone, Orrore! è un rituale: un viaggio dentro il lato oscuro del desiderio, dove il piacere è anche vertigine. Per l’occasione lo abbiamo intervistato per parlare di sesso, paura e libertà queer, mentre @pizzakinky_spicy ha realizzato una serie di scatti esclusivi che raccontano, con il suo immaginario sensuale e ironico, l’universo visivo di Orrore! — tra maschere, corpi e ombre che si muovono all’unisono.

“Orrore!” esplora il lato oscuro e istintivo del sesso contemporaneo. Cosa ti spaventa — o ti affascina — di più di questa dimensione fatta di corpi anonimi, chat e incontri fugaci?

Pur avendo iniziato da molto, forse fin troppo giovane a usare le chat per incontri, non ho ancora smesso di provare una discreta dose di ansia, sia da prestazione che dovuta all’incontro con uno sconosciuto.

Mi spaventa tutt’ora il momento subito precedente a un date per sesso, un mix di agitazione, paura e eccitazione.

Mi affascina molto il sexting, flirtare con uno sconosciuto o anche con una persona amica o con cui ho collaborato.

Nelle chat gay e kinky spesso si alternano desiderio e alienazione. Quanto c’è di te e delle tue esperienze reali in questo brano?

Ci sono sia esperienze personali che fantasie ancora inesplorate – come in tutti i miei brani – questo perchè mi piace tanto sperimentare in ogni ambito. Le chat mi hanno insegnato molto su kink e pratiche tra le più assurde e mai sentite prima, sono state il mezzo per incontrare tanti amanti e persone che sono tutt’ora parte della mia vita.

E, chissà se è capitato anche a voi, le serate finite a dormire col telefono in faccia con le chat aperte e una mano nelle mutande sono state tante, dopo ore di vuoto e alienazione pura. Confermo.

Il titolo “Orrore!” è fortissimo. L’orrore sta nel sesso o nel modo in cui la società continua a giudicarlo?

Ma grazie, questa domanda è molto a fuoco con il mondo di questo singolo appena uscito. Il titolo nasce dal terrore che ho provato fin troppe volte prima di un incontro, ma anche dalle tante volte che un semplice scambio di messaggi è letteralmente finito in orrore.

Sono un curioso per natura quindi ho provato qualsiasi dating app o sito per incontri ed è come se fossero un mondo parallelo, una dimensione in cui ci comportiamo in modo del tutto scollato dalla realtà e spesso anche dalla civiltà, dando sfogo puro agli istinti animali e primordiali; possono diventare dei luoghi molto violenti, purtroppo.

L’orrore è questo, ma è anche l’eccessivo tabù sociale riguardo sesso, kink e libertà dei corpi, anche all’interno della stessa comunità LGBTQ+.

Viviamo in un’epoca iper-sessualizzata ma allo stesso tempo moralista. Pensi che oggi abbiamo davvero più libertà sessuale, o solo più modi per nasconderci dietro uno schermo?

Mancando le basi di educazione sessuale durante l’adolescenza, cresciamo imparando cos’è il sesso, come si fa e come ci si relaziona al nostro corpo e a quello dell’altrə tramite i canali sbagliati: porno, dating app e incontri.

Abbiamo sicuramente la libertà di poter sperimentare in tanti modi e luoghi, prima però dovremmo imparare a dialogare col nostro corpo e a praticare il consenso verso gli altri… Vedo troppo spesso tanti amici lasciarsi andare sessualmente solo dopo aver preso droghe, questo penso sia sinonimo di una chiusura emotiva e relazionale molto poco sana e sintomo anche più grande di una società che ci vuole iper-performanti, anche nel sesso.

Nella tua musica c’è sempre una riflessione sulle maschere e sull’identità. Come si intrecciano kink, fetish e libertà queer nel tuo immaginario artistico e personale?

Sono da sempre in fissa con le maschere, sia come oggetto che come mezzo di espressione, sperimentazione e amplificazione di sé.

L’espediente della maschera, per me, serve a indagare tratti della nostra identità dei quali non siamo ancora sicuri.

Come persona queer avevo pochi modelli aspirazionali e ho dovuto sperimentare parecchio per scoprire la mia vera essenza, le maschere mi hanno aiutato ad arrivarci proteggendomi come uno scudo.

E poi quanto è bello fantasticare così tanto da diventare chi vuoi per 5 minuti, un giorno o ogni volta che lo vuoi…

“Orrore!” arriva dopo “Croccante”, che celebrava la chosen family e la libertà dei corpi. È come se ora ci portassi nel retro di quella festa, in una stanza più buia. Che tipo di dialogo c’è tra i due brani?

Le persone queer hanno, per scelta e quasi per definizione, una traiettoria di sperimentazione di identità di genere e sessuale più amplificata del “normale”, un perpetuo viaggio alla scoperta del proprio corpo e delle proprie preferenze, una festa di esperienze e fantasie.

Per me quella stanza non è più buia, è solo un po’ più lontana dal dance-floor.

Chi ha paura del sesso, oggi? E tu, hai ancora paura di qualcosa nel desiderio?

C’è chi strumentalizza il sesso e la liberazione dei corpi per fare propaganda conservatrice e antica, pensando di proteggere quei fantomatici bambini che però un giorno saranno adulti sessualmente disfunzionali che dovranno destrutturare anni di terrore sul sesso, una delle cose più belle e incredibili che l’essere umano possa vivere.

Negli ultimi 10 anni ho affrontato tanti preconcetti legati ai desideri che avevo, sicuramente frequentare un porno attore e sex worker per 2 anni mi ha fatto scoprire mondi che ignoravo e che in gioventù ho giudicato con superficialità.

Ora sono più che mai curioso sessualmente e pronto a qualsiasi fantasia, è un gioco molto divertente.

Questi singoli che stai pubblicando convoglieranno in un album?

SPOILER: sì (ma non posso dire né la data né il titolo, per ora… Ma, indizio: non vedo l’ora di accogliervi nella mia casa!)

Quasi 4 anni di lavoro minuzioso su testi, suoni, visual e tantissime collaborazioni, anche internazionali, stanno per arrivare al culmine: il mio primo album.

Sono carico, emozionato e molto, molto orgoglioso. Sarà come una grandissima festa!

Ultimo disco di cui ti sei innamorato:

Te ne dico tre:

1) Discoteca Vivace di Valentino Vivace

2) ELASIR di ELASI

3) E poi il disco di un artista appena firmato per FLUIDOSTUDIO: Alec Temple, stay tuned! 

Foto e styling: @pizzakinky_spicy

Orrore! Release Party:

27 ottobre at Soho House, Roma

1 novembre at Le Bain, NYC

2 novembre at Animal, Parigi

7 novembre at LaCasbah