The Book of Mormon: arriva a Milano il musical più scorretto (e geniale) del secolo

Dopo aver fatto ridere, scandalizzato e commosso mezzo pianeta, il musical The Book of Mormon, creato dalle menti di South Park, arriva finalmente in Italia. Dal 10 al 21 dicembre 2025, il Teatro degli Arcimboldi di Milano ospiterà in esclusiva nazionale quello che il New York Times ha definito “il miglior musical del secolo”.

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Non male per uno spettacolo che prende in giro Dio, la fede e il politically correct con un’ironia talmente feroce da risultare… quasi divina.

Creato dai padri di South Park, Trey Parker e Matt Stone, insieme a Robert Lopez (l’unico uomo al mondo con due EGOT all’attivo – Emmy, Grammy, Oscar e Tony, due volte ciascuno), The Book of Mormon è la prova che il musical può essere allo stesso tempo osceno, sofisticato e persino tenero. Debuttato a Broadway nel 2011, lo spettacolo ha vinto nove Tony Awards, quattro Olivier Awards, un Grammy e ha registrato record di incassi da New York a Londra, da Melbourne a Sydney.

Ma di che parla The Book of Mormon, finalmente in arrivo nella sua versione originale sottotitolata in italiano? 

 Due giovani missionari mormoni, pieni di entusiasmo e di buone intenzioni, vengono spediti in un remoto villaggio dell’Uganda per convertire gli abitanti. Quello che troveranno è tutt’altro che un campo estivo spirituale. Povertà, malattie, un signore della guerra che minaccia mutilazioni genitali e una canzone – Hasa Diga Eebowai – che suona come un inno disneyano ma significa… qualcosa che non si può dire in chiesa.

Eppure, tra parolacce e bestemmie, The Book of Mormon riesce a raccontare una storia di amicizia, crescita e fede – o meglio, di quanto sia umano cercarla anche quando non ha senso. È un inno alla libertà di ridere di tutto, anche (e soprattutto) di ciò che ci spaventa.

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Ma davvero The Book of Mormon é Il musical più blasfemo e più premiato della storia?

Il successo è stato immediato. Nessun boicottaggio, nessuna protesta religiosa: anzi, la Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni ha colto la palla al balzo e ha comprato spazi pubblicitari nel programma ufficiale dello spettacolo. Il messaggio? “Hai visto il musical. Ora leggi il libro.” Quando anche i mormoni si divertono a farsi prendere in giro, vuol dire che hai fatto centro.

Dietro le quinte, un team creativo da urlo: Casey Nicholaw (regia e coreografie), Scott Pask (scene), Ann Roth (costumi, premio Oscar), Brian MacDevitt (luci), Brian Ronan (suono) e Stephen Oremus (supervisione musicale).

The Book of Mormon é il musical che sa ridere della fede e di noi stessi

«Ridere dei mormoni era solo l’inizio», ha raccontato Matt Stone. «La risata è il modo migliore per abbattere le difese delle persone e raccontare una storia più grande.» Una storia che, in fondo, parla di noi: delle nostre illusioni, della nostra fede nel progresso, dei nostri buoni propositi che finiscono sempre un po’ storti.

In un’epoca in cui tutti si offendono per qualcosa, The Book of Mormon resta un miracolo teatrale: riesce a scandalizzare tutti senza far arrabbiare nessuno.

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