Zach Grear è un artista di San Francisco che vive a New York. La sua voglia di fare arte l’ha sempre accompagnato durante la sua vita. Ama le riviste porno vintage tanto da renderle protagoniste in molti dei suoi lavori, dove cerca di dare nuova vita a vecchie immagini.
Zach Grear per i suoi lavori cerca sempre di farsi ispirare dai vari soggetti, che possono variare da noti personaggi famosi, come l’iconica Grace Jones, l’artista Keith Haring o semplicemente dai suoi amici.
L’arte di Zach Grear che troviamo anche sul suo profilo Instagram è una combinazione di diversi stili, movimenti artistici e tecniche come il simbolismo, il grafismo e il collage. Partendo da immagini ben strutturate, decora i soggetti con vari simboli, ritaglia e riattacca in molteplici sfondi, esalta le silhouette con dei bordi spessi e incornicia l’immagine. Un lavoro che può sembrare ricco e pieno di vari elementi ma che nell’insieme risulta armonioso. Le sue opere ricordano delle vecchie copertine di magazine porno o di vecchi giornali dove in copertina appariva il cantante del momento.
La sua arte l’ha portato lontano tanto da vedere in mostra i suoi lavori nel suo bar preferito di Parigi. Osservare come la gente ammira o critica le sue opere lo affascina molto, spesso è lui infatti a osservare le reazioni dei visitatori a pochi metri di distanza da loro.
Chi è Zach Grear ? E da dove nasce la tua passione per l’arte?
Sono un artista Queer Mixed-Race di 36 anni. Ricordo di aver iniziato a disegnare tanto tempo fa, quindi è naturale voler essere circondato dall’arte. L’atto di creare mi emoziona: è una spinta di cui mi fido e che seguirò ovunque mi porti.
Come descriveresti il tuo lavoro? Che tecniche utilizzI?
Descriverei il mio lavoro semplicemente come una trasformazione. Prendo un’immagine e ne realizzo una nuova. Andando più in profondità, si trasformano così anche le risposte che l’immagine originale evoca a chi la guarda, si spera in una miriade di modi.
In base a cosa scegli i personaggi da ritrarre?
Le persone che scelgo devono ispirarmi in qualche modo. Possono essere personaggi storici, colleghi o del mio gruppo di amici. Provo gioia nell’incanalare l’ispirazione che mi danno quando li ritraggo per i miei lavori.
Come mai la scelta di prendere modelli di riviste porno vintage rispetto a quelli contemporanei?
Ho un legame con le riviste vintage di quando ero adolescente, per questo ho scelto questo supporto. Provo un certo fascino per come venivano realizzate queste riviste, con un budget ridotto e un controllo approfondito dei contenuti, sfruttavano al meglio ciò che avevano. Anche quando sono brutte, sono sempre belle.
Il porno adesso è un grande business. Sono a favore del porno e ne faccio uso, nonostante non c’è ne sia molto nella mia arte.
Sei nato a San Francisco, ma attualmente vivi a Brooklyn, come mai questa scelta? Cosa ti da in più Brooklyn ?
San Francisco è il luogo in cui sono nato e cresciuto, ma pensandoci non l’ho mai ritenuto un luogo che mi facesse sentire a casa. Il mio corpo sapeva di voler essere a New York. Lo dicono tutti, ma veramente c’è tutto in questa città. Questo può risultare difficile dal momento in cui coesistono così tanti scenari e come gay ventenne che ama far festa, tanto in tanto mi sono trovato alla deriva.
Oggi invece, essendo in questa città e perseguendo la mia passione, mi sembra di essere finalmente approdato saldamente nella mia vita.
Tra le tante mostre che hai fatto due sono state in Europa ad Amsterdam e Parigi, che sensazione ti hanno dato i visitatori che venivano a vedere le tue opere? Che differenze hai trovato con l’America?
Non ero presente alla mostra durante il Pride di Amsterdam, ma ero presente a quella di Parigi. La mostra era in uno dei miei bar preferiti chiamato M’sieur Dames.
Essere in un luogo familiare e vedere la mia arte sui muri è una sensazione fantastica.
Dato che non parlo francese, mi sono ritrovato ad osservare gli ospiti. In questo modo ho potuto vedere le persone arrivare ed osservare il mio lavoro, fare cenno ai loro amici di soffermarsi su un dettaglio di un opera. Non sapendo che l’artista, per tutto il tempo, era a pochi metri di distanza da loro.
Da poco è stato eletto Joe Biden come 46º capo degli USA, ti piace? Pensi possa portare dei netti e gradevoli cambiamenti nel tuo paese?
Devo dire che è un sollievo che sia stato eletto. Devo anche dire che Biden e Harris fanno parte della stessa macchina della ricca classe dirigente che perpetua l’oppressione contro gli omosessuali, i neri gli indigeni e le persone di etnie diverse e i poveri. La mia preoccupazione è che le persone sono esauste dopo aver avuto uno dei presidenti più fascisti dai tempi di Regan.Sarà allettante per quelli di noi con certi privilegi, me compreso, sprofondare nuovamente nel comfort. Non c’è niente di comodo in questo paese.