Vergo: i sogni ci portano altrove

Vergo, all’anagrafe Giuseppe Piscitello, dopo l’avventura a Xfactor 2020 è uscito con un nuovo singolo che si chiama Altrove, dove il suo beat sexy unito alla voce carismatica e alla teatralità dei suoi gesti si incontrano in una canzone dal sapore latino.

Cresciuto a Villabate, paese ai piedi di Palermo, da sempre Vergo è circondato dalla musica, orientato dagli ascolti più vari e coloriti.

Vergo, nelle sue canzoni, invita se stesso e chi lo ascolta a liberarsi dalla paura del giudizio altrui, a sciogliere le catene lasciandosi andare completamente al ritmo caldo di un reggaeton romantico e mediterraneo.

L’abbiamo intervistato e questo è ciò che ci ha detto.

Ciao come stai? 

Ciao Marco, bene tu?

Oh, si bene anch’io! Dove ti trovi? Sei a Milano?

Si, vivo a Milano ormai! 

Partiamo dall’inizio: vorrei sapere come è stato il tuo primo approccio alla musica? La gente ti ha conosciuto a XFactor ma prima del talent, Vergo chi era?

I primi passi nella musica li ho fatti in un duo elettronico che ho creato in stile Phantogram

Ah wow, ma ci sono dei reperti nascosti da qualche parte sul web? 

No, no. Non penso! Perchè è rimasto tutto circoscritto nell’ambiente palermitano, quindi non penso troverai dei reperti.

Vergo invece nasce nel 2016 solo che ha avuto nel tempo diversi sviluppi, fin quando poi l’anno scorso decisi di abbracciare il genere latino e raggae, e da li è come se fossi sbocciato a partire dall’animo nero e dalla collaborazione con Fluido Studio.

Quindi tu facevi parte di FLUIDOSTUDIO ancor prima di XFactor?

Si, facevo parte del team.

C’è sempre un pò di scetticismo nei confronti dei talent e di chi vi partecipa, anche se poi li guardano tutti lo stesso. Ma a te personalmente Xfactor è servito?

Allora, è servito molto di più alla mia crescita personale più che artistica, perchè di mio sono molto introverso quasi asociale e quando mi chiesero se volessi fare i provini, io accettai perchè nonostante sia timidissimo mi piacciono le sfide e mi butto nelle cose. Diciamo che il mio carattere ha mille sfaccettature.

Che si compensano direi.

Assolutamente!

Conosco i tuoi lavori, da Bomba che è “esplosa” durante XFactor a Nella Balera, ma oggi parliamo di Altrove, il tuo nuovo singolo, che per altro hai fatto con ilromantico. Ritieni che questa canzone ci mostri un Vergo più intimo e personale o no?

Si, per altro sono molto contento di questo brano perchè penso che possa arricchire, possa dare una sfumatura nuova a Vergo e al progetto in se.

Quando ho sentito il primo beat di Altrove, ho capito subito che poteva funzionare perchè l’ho sentito mio perchè poteva darmi colori nuovi e sfumature nuove.

Sicuramente c’è dell’intimità nel pezzo, ma allo stesso tempo c’è l’invito a seguire i propri istinti e sentimenti, a trasformarli in opportunità e c’è sempre del romanticismo, perchè è una caratteristica di Vergo.

Seppur ha cambiato stili e sfumature, il progetto Vergo mantiene un’identità forte e precisa il che può significare che tu abbia messo bene a fuoco quello che sei, artisticamente parlando. Sei d’accordo?

Si, c’è molta curiosità  sia a livello artistico che personale. Via via anche grazie al talent sto prendendo sempre più padronanza di me stesso. 

Voglio capire e conoscermi, superare i miei limiti. 

Quello che mi interessa di più oggi è esplorare quello che mi circonda e scoprire cose sempre nuove per arricchire la mia musica e la mia mente. 

Il periodo che stiamo vivendo non ci permette di far concerti ne di vederli dunque sto a casa a studiare e scoprire cose nuove in studio rapportandomi con diversi producer e identità diverse dalla mia per scoprire cose che non so.

Vergo

Hai detto una cosa molto interessante, ovvero che sei curioso. Io credo che la curiosità sia alla base di ogni cosa. Spesso si pensa che ad un certo punto si debba per forza di cose smettere di essere curiosi, perdendosi tra ciò che si era e ciò che si voleva essere. 

Hai ragione, non si deve mai smettere di essere curiosi. Io personalmente cerco di non aver colonne portanti perchè può succedere che anch’esse crollino giù, sono molto fluido da questo punto di vista.

Fluido, una parola che torna spesso nel tuo mondo, come nel tuo video che ho visto e che ho trovato quasi internazionale dal punto di vista della fotografia. La storia che vuoi raccontare nel tuo video è più un triangolo o un inno alla fluidità? 

Sinceramente è un inno alla fluidità perchè nel video suggerisco di vivere senza pensare ai propri limiti e alle cose che la società ci impone di pensare. 

Il mio video è un invito ad ascoltarsi dentro e tirar fuori il meglio di se. 

Io mi definisco gay ma so che l’amore è libero e si può manifestare in modi diversi e quindi un giorno è possibile che io possa innamorarmi di una donna o di un soggetto non binario. 

Io non assecondo nessuno, e vorrei che questo fosse o quantomeno diventasse normale. 

Vergo

Nel video sono presenti anche CMQmartina e Benedetta dei Melancholia, tue compagne d’avventura a Xfactor e anche dopo. Mi ricordo avevate anche un nome tutto vostro.

Oh si, i Paladini dell’afrocialisse! Non so cosa sia successo in ognuno di noi, ma so che c’è molto affiatamento, non eravamo in competizione, non ci sono stati conflitti e ci ritrovavamo ogni sera nel corridoio del residence e ci davamo forza. Ho un ricordo meraviglioso anche perchè insieme a loro ho fatto l’edizione di Xfactor più rainbow di sempre.

Che rapporto hai con la moda

Mi piace ma ho tantissimo da imparare dalla moda, tra le tante sfide Il mio approccio con la moda è nato a XFactor, dove ho conosciuto tante persone che mi hanno spiegato un po’ di cose. Ma la strada è ancora lunga da fare perchè come ti dicevo la curiosità è tutto.

Quindi il Vergo che il pubblico è abituato a vedere è il Vergo di tutti i giorni?

No! Il Vergo che si vede sul palco è energico, determinato ma molto di più di come sia io nella vita di tutti i giorni. Penso che rapportandomi con quello che vivo giornalmente sul palco viene fuori tutta la voglia di rivincita e di condivisione. Mi ricordo la prima performance in televisione in cui all’inizio stavo malissimo ma sono bastati dieci secondi per andar a fuoco ed esplodere. È stato bellissimo!

Non ti farò una domanda sul DDL Zan, perchè penso di conoscere già la tua risposta in merito, ma voglio chiederti se da quando ti sei esposto mediaticamente hai mai subito o assistito a scene di bullismo o discriminazione?

In realtà no perchè sono armato di una fortissima corazza, ma reagisco malissimo quando le persone a me vicine vengono attaccate seppur mia madre mi dice sempre che i commenti negativi sono migliori di quelli positivi perchè ti insegnano a vivere meglio. 

Cambiamo discorso, come è stato il passaggio da Palermo a Milano? Ti manca la tua fantastica città?

Io amo Milano, è la città che ad oggi mi ha dato di più, mi trovo benissimo seppur Palermo mi manca tantissimo ma so che non è il momento di tornare. 

Allora ti chiedo qual è il tuo posto prefe di Palermo e di Milano?

A Palermo amo Piazza Garraffello, in zona Vucciria, perchè l’atmosfera che c’è li non la trovi ovunque. A Milano mi piace Porta Venezia, anche se Bovisa la zona in cui vivo è stupenda. Però Milano non la conosco benissimo, ma di quello che conosco queste sono le cose che mi piacciono di più.

L’ultimo album di cui ti sei innamorato?

Ultimamente ascolto Blaya e J Balvin, ma non so perchè mi abbia catturato così tanto, forse perché mi Fanno scuola indirettamente parlando.

Tutte le foto sono di Federica Cerabino.