Cosmo e la sua fabbrica dell’amore libero

Si ha sempre paura che il diverso sia possibile, ma volente o nolente il diverso è tra noi, e si sta incazzando, sta prendendo forma e ci sta portando alla rivolta. Da troppo tempo siamo in mano a un destino che non ci piace, che non è scritto da noi ma che ci è imposto, oltre ad essere retrogrado. Tutto l’opposto de “La Terza Estate dell’Amore” il nuovo album di Marco Jacopo Bianchi, in arte Cosmo, che vuole rompere ogni convenzione.

Cosmo con “La Terza Estate dell’Amore” prova a fare la rivoluzione: toglietevi le magliette, uscite per strada, levatevi dalla testa la forma canzone, leggetevi i testi per una volta e cercate di capire costa sta dietro alle apparenze.

Quello di Cosmo è un album incazzato, politico, lisergico, carnale, forse la sua presa di posizione più forte fino ad oggi.

“Esplodono le bombe ma nessuno muore, la musica è illegale è il suono della gente che fa l’amore”, non ci vuole un genio per capire la potenza di questa frase nel contesto sociale che stiamo vivendo, dove lo spettacolo è stato il settore più discriminato, è diventato invisibile, e ridotto a una parola orrenda come “movida”, che non la sentivamo dai film negli anni ’80 dei fratelli Vanzina. Questo basta a dimostrare quanto giovani e svegli siano i nostri politici! “Dietro la farmacia, c’è la cattedrale” canta Cosmo: mettetevi in fila, tanto l’una è il retro dell’altra o forse è lo stesso posto. 

“La Terza Estate dell’Amore” è stato concepito insieme al suo terzo figlio, quando la città era una giungla in cui a scandire il tempo, nel silenzio, c’erano i barriti delle sirene che, come enormi elefanti, percorrevano le strade deserte. Cosmo dal suo studio ha assorbito tutte queste emozioni e le ha riversate in un disco pieno di slogan, un album liberatorio da cantare a squarciagola tutti insieme, non appena smetteremo di essere degli ostaggi settoriali. Ne abbiamo parlato con lui: 
TOH! LUGLIO 2021 Cosmo
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Ciao Marco, come stai?

Bene dai, ho voglia di fare casino e che si torni a ballare, non vedo il motivo di tenerci ancora tutti così distanti quando basterebbe il green pass per tornare a far concerti  come si facevano una volta, non seduti o per andare a ballare. Non sopporto più tutta questa burocrazia malata. (*Proprio oggi Cosmo ha annunciato le prime due date del tour senza distanziamento sociale vai a fondo pagina per saperne di più)

Quindi Cosmo è anche un po’ incazzato, ma questo lo si intuisce dai testi del disco e da come hai deciso di lanciarlo, senza preavviso e con una diretta su YouTube dove pochi fedeli eletti hanno potuto ascoltarlo. Io ho amato questo approccio punk alla promozione, come è nata l’idea?

“E’ un’idea nata da me e dal mio manager Emiliano Colasanti, avevamo riferimenti diversi ma simili. Io ricordavo che anni fa i Boards Of Canada avevano fatto una cosa del genere, lasciando scoprire ai fan delle coordinate gps dove hanno piazzato un impianto in una zona semi desertica e la gente è andata lì e si è trovata delle casse da cui usciva il disco nuovo, e mi è sembrata una bella idea.

Così ho pensato di dare degli appuntamenti reali tramite coordinate ma anche di metterlo in streaming su YouTube, tutto, all’improvviso, senza annunci.

Invece di strombazzare l’uscita del disco lo abbiamo fatto ascoltare tutto e subito a sorpresa, mettendo la musica davanti a tutto con queste casse che facevano uscire i suoni in presa diretta, lasciando anche il sottofondo degli ambienti in cui si trovavano, dal bosco di Ivrea, al Forum di Assago vuoto, al campetto di calcio ai ragazzi di Bauli in Piazza. Ho cercato di fare uno statement. 

Il tuo abum stesso è uno statement.

Certo, è tutto collegato.

La prima parola che mi è venuta in mente ascoltando il disco è “liberatorio”, perché suona come uno sfogo, in cui hai fatto e detto tutto quello che volevi senza filtri, togliendoti i sassolini dalle scarpe, fregandotene di essere capito o meno. Mi chiedo se senza il lock down avresti fatto un album così?

Ho dovuto fare del gran training autogeno ripetendomi “fregatene, fa ciò che vuoi”, il disco senza questa pandemia non credo sarebbe stato così anche se avevo già in mente una virata più clubbing, quella dei miei dj set, lasciandomi contaminare dai miei ascolti e mettendo da parte alcune cose automatiche che mi veniva naturale fare, facendo pop e arrivando dall’indie e dal rock.

Con questo disco ho cercato di spezzare un po’ di automatismi dicendomi: “fregatene” e quando sentivo che un pezzo doveva andare avanti senza la necessità di cantare mi dicevo: “fallo, lascialo andare, fallo viaggiare”.

La pandemia mi ha spinto ulteriormente in questa direzione e mi ha anche fatto capire che volevo un terzo figlio, mi sono trovato di fronte a una scelta che dovevo fare come se mi fossi detto: “il tempo è scaduto per cincischiare, falla! Falla e basta!”. 

TOH! LUGLIO 2021 Cosmo
Dopo l’anno passato il tuo disco è un inno alla libertà, ti fa venire voglia di urlare, ballare, sudare, drogarti! 

Ahahahah! E’ proprio quella cosa lì!

E pensare che qualcuno ha definito i tuoi testi superficiali…

Semplici, astratti, venuti male, buttati lì a caso, furbetti… ne ho lette di ogni sui testi! Ma posso solo dirti che chi la pensa così, evidentemente ha un tipo di dialettica che non incontra la mia. Ho fatto un lavoro che nella mia testa è un incrocio tra linguaggio urban, prosa totale nel dire le cose e un po’ di miei svolazzi filosofici, ma ho cercato di tenere un linguaggio astratto ben radicato con i piedi per terra, ma sai poi non tutti lo capiscono. 

Bisogna anche avere un orecchio predisposto all’ascolto e non basarsi sulla superficie… ci sono molti slogan nei testi, semplici ma molto diretti, uno dei miei preferiti è: “Ho degli amici che è meglio che stai attento. Se ti prendono ti abbracciano (wow)”. 

Ho toccato le cose che abbiamo subito e patito in questo periodo, ma ho cercato di rigirarle, di celebrare tutto quello che non andrebbe fatto come quando ad un bambino gli metti il tabù di una cosa e viene continuamente tirato in ballo. Ho fatto questo, quello che farebbe un bambino, volevo essere nel disco quello che non si poteva essere.

Trovo l’album molto denso a livello sonoro e all’avanguardia nel panorama pop italiano, con riferimenti alla musica dance anni ’90 con suoni vicini agli Underworld o ai The KLF per esempio…

Wow! Assolutamente, mi piacciono! Quel che più mi attrae di quel periodo è che la musica era celebrativa, è questo il mio modello di pop come “What Time is Love?” dei KLF, il fatto che questi artisti scrivessero canzoni in questo modo senza sembrare astrusi e occupando i primi posti delle classifiche. Oggi siamo talmente abituati a certi standard, che un disco come il mio viene giudicato strano. 

TOH! LUGLIO 2021 Cosmo
Il pezzo che mi ha più stupito al primo ascolto è “La Cattedrale” soprattutto quando arriva quella chitarra acustica stile Pino Daniele, come è nata?

E’ successo che in studio con me c’era Maurizio Brunod un jazzista storico di Ivrea con cui stavo lavorando e ad un certo punto gli ho chiesto di farmi un assolo ma con la chitarra classica e poi mi sono reso conto che sembrava Pino Daniele. Mi son detto: “Oh mio Dio, che ho fatto!” e mi è venuto in mente un mio pezzo che è “Le Voci” in cui dico “Senti questo” e poi parte bum bum bum, è quel meccanismo lì, che estranea e che ti colpisce. Quella chitarra ti gira e ti rigira e arriva. Mi piaceva una citazione così estemporanea. 

Trovo “La Terza Estate Dell’Amore” a livello di suono ma anche di testo molto carnale, che ne pensi?

Assolutamente, soprattutto per il suono, nel modo in cui uso i sintetizzatori. Mi piace manipolare i suoni senza che si abbia l’impressione di ascoltare un loop, una cosa ripetuta uguale identica, ma far sentire che i suoni hanno dei micro cambiamenti organici, perché tocco le cose continuamente mentre suono, nel pop di solito i suoni sono asciutti e anche se magari si apre e si chiude un po’ un filtro il suono resta quello dall’inizio alla fine. E poi i testi e la voce,come è stata utilizzata.

E’ un album concepito di notte o di giorno?

Io lavoro di giorno, la notte son troppo stanco, poi con i bambini che mi svegliano alle 8 di mattina è proprio impensabile!

Hai uno zoccolo duro di fan nella comunità LGBTQIA+, tutti ci ricordiamo di te sul carro del Pride 2018 a Milano mentre balli a torso nudo scatenato…

Il mio batterista scherzando mi ha detto che dovrei intitolare il mio prossimo disco “Gay Icon” ahahahah!

Ameremmo! Ahahahah!

Sembravo una scimmia appeso al carro del Pride! Eravamo tutti presi bene. Pensa che un’idea per il lancio del disco era quella di un carro che andava in giro con la musica a palla, ma le strade erano un po’ troppo morte per farlo.

TOH! LUGLIO 2021 la terza estate dell'amore
Hai sempre avuto una mentalità così aperta?

Sono sempre stato così, anche nella realtà provinciale in cui sono cresciuto io e miei amici siamo sempre stati un po’ borderline.

Ci limonavamo duro ubriachi nei locali, ma perché no e soprattutto chi se ne frega! I diritti giusti me li hanno sempre trasmessi i miei genitori, io sono un tipo tranquillo anche sulla morale, non mi scandalizzo di niente, potrei arrivare a giustificare un omicidio per dirti.

Anche quando qualcuno mi confessa qualcosa di terribile che ha fatto, io ci vedo sempre una certa umanità nuda e fragile. Le ingiustizie sociali mi scandalizzano perché sono spesso date per scontate e sono tranquille, mute e perpetuate giorno dopo giorno, come se fosse una cosa normale. Credo di avere un’apertura mentale molto ampia.

Oggi si voterà in Senato per l’approvazione del Disegno di Legge Zan, credo che il pensiero di un ragazzo etero valga più di uno della comunità LGBTQIA+ tu cosa ne pensi?

Io sul DDL Zan non ho capito quale sia il problema, non capisco cosa stia succedendo. Quello che lo blocca sono solo pregiudizi ideologici quindi a maggior ragione la questione sta diventando brutta, perché si polarizza sempre più l’argomento.

Non bisogna parlare di tifoserie e politicizzare tutto solo perché è la sinistra a spingere perché venga approvata questa legge. E’ da fare e basta, non c’è nemmeno da parlarne.

Il problema è che se non ci interessiamo alla politica poi è la politica ad interessarsi a noi, quindi ci vorrebbe un coinvolgimento politico più radicale da parte delle persone o si trovano ostacoli come questo.

Ma è un dato di fatto che in Italia abbiamo un problema con le discriminazioni, e anche pesante. Non esiste che a qualcuno possa dare fastidio come mi vesto o chi bacio o chi abbraccio, è una barbarie.

Però sono anche un ottimista e credo che un giorno ci ricorderemo di questo momento storico dicendo “ti ricordi quando c’erano tutte quelle problematiche…” ma secondo me nel momento in cui si comincia a discuterne le cose poi cominciano a cambiare. Dai che ci siamo! E’ come la legalizzazione della marijuana, che in futuro non sarà più un problema. Chiudiamo con questa nota ottimista dai!

Ultimissima cosa, un album di cui ti sei innamorato di recente?

Il mio amico Not Waving con “How to Leave your Body” è l’ultima cosa che mi è piaciuta davvero tanto.

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TOH! LUGLIO 2021 Cosmo la terza estate dell'amore
Cosmo “La Terza Estate Dell’Amore” (Columbia/Sony Music Italy/42records e Ivreatronic)

COSMO TORNA LIVE L’1 E 2 OTTOBRE 2021 A BOLOGNA @ARENA PARCO NORD.

SARA’ LA PRIMA FESTA DELL’AMORE, IL PRIMO LIVE IN ITALIA  CON POSTI IN PIEDI E SENZA DISTANZIAMENTO  PER VIVERE LA MUSICA COME ANDREBBE VISSUTA BIGLIETTI IN VENDITA IN ESCLUSIVA SU DICE DA MERCOLEDÌ 14 LUGLIO ALLE ORE 11. Tutte le info su DNA concerti

Accesso consentito con green pass e tamponi rapidi negativi

Cosmo
COSMO – TOUR