Blue Phelix, dopo l’esperienza con il talent è pronto a risorgere con un nuovo look ed un nuovo sound sexy e tormentato, tutto da ballare.
Lo avete consciuto ad X Factor 2020 quando il programma spinse un po’ troppo l’accelleratore sul cross-dressing, che lo penalizzò scatenando anche imbarazzanti polemiche che tendevano al bullismo.
Oggi Blue Phelix torna con un nuovo singolo “Bang (Blue Notte)” che ci farà ballare con le sue sonorità ’80s. Francesco Franco aka Blue Phelix, 23 anni, ha asciato la sua Livorno trasferendosi a Milano per seguire al meglio il suo progetto, dove in due anni è diventata una star di TikTok con milioni di visualizzazioni ed ora è pronto a riprendersi ciò che gli appartiene con il suo nuovo singolo che segna uno nuovo inizio.
Lo abbiamo intervistato e fotografato:
Ciao Francesco partiamo dall’inizio, come ti sei avvicinato alla musica?
A 6 anni, quindi molto presto, mia sorella ha studiato produzione e già da piccoli facevamo dei mini concerti per la famiglia, facendo sedere i nonni e gli zii suonando dei veri e propri album che avevamo inciso.
Io cantavo lei produceva e masterizzavamo su cd, ovviamente la qualità era quella di due bambini ma per noi non era un gioco, anzi eravamo molto seri a riguardo.
Questa usanza è andata avanti fino ai miei 11 anni ma mi è servita molto perché ho imparato a cantare senza aver ancora preso lezioni.
Poi sono diventato affamato di concorsi, ho fatto cose per Disney Channel e altri concorsi, ma già a 11 anni avevo capito che nella vita volevo fare questo, non ho mai cambiato pensiero.
Invece alla scrittura mi sono avvicinato intorno hai 14 anni poi ad un certo punto verso i 16 anni ero saturo di fare contest su contest, volevo essere su Italia 1, su Canale 5 e partecipare a casting in tutta Italia e i miei genitori mi accompagnavano ovunque. Così mi sono preso una pausa, anche perché mi sono accorto che non stavo vivendo la mia adolescenza.
Quindi la tua famiglia ti ha sempre supportato?
Assolutamente, mi han sempre detto: “Fai quel che ti piace!” anzi quando ho preso una pausa si sono un po’ straniti e mi chiedevano: “Ma non canti più?”. Ma avevo dedicato così tanto alla musica che non avevo più una vita sociale e a quell’età è fondamentale fare esperienze così mi sono fermato e ho recuperato le esperienze perdute finché non ho finito il liceo.
Poi sei andato a Londra, giusto?
Sì, ho ripreso in mano la situazione e sono andato a studiare a Londra per tre anni dove ho frequentato la Bimm – Music School of London, un college specializzato sul music businnes dove ho studiato songwriting. Avevo una band di amici e ci esibivamo in giro nei piccoli pub e club come si usa in Inghilterra. Finito il triennio sono tornato in Italia ed è partito il Covid.
Com’è stato tornare in Italia dopo 3 anni passati a Londra?
La mia intenzione era quella di ritornarci, nel mentre andai dai miei a Livorno. Londra è costosa, caotica e vivevo in un buco di 10 metri quadri con tre persone, il letto teneva tutta la stanza, quindi cercavo di stare in casa il meno possibile, ero sempre a scuola o da amici però è stato un bel periodo.
Sarei dovuto tornarci per continuare il mio progetto musicale che era molto differente da quello che conoscete di me, era acustico e suonato molto più alternativo.
Così hai provato con X Factor…
Sì perché ero bloccato in Italia per il Covid, ricordo che inviai un video con una mia descrizione, poi un casting su Zoom, poi andai a Roma e mi trovai ad X Factor quasi senza volerlo realmente perché sono consapevole della visibilità che ti danno, ma penalizzano la qualità della musica ed avendolo provato in prima persona, ho avuto la conferma di questa bolla artefatta.
Blue Phelix, perché questo nome?
Ricordo perfettamente quando l’ho scelto, ero a Londra e stavo tornando a casa da scuola, il Blue lo avevo già in mente perché è il mio colore preferito e perché in inglese significa malinconia e mi è venuto questo Phelix che inizialmente era con la F che significa felice in latino, ma c’era già una rock band che si chiamava così e ho scelto di scriverlo con il ph, questo ossimoro mi è subito piaciuto.
Sono una persona molto malinconica mi porto questo sentimento da quando ho 12 anni, età in cui ho cominciato a capire quanto facesse cagare il mondo.
Anche nel tuo nuovo singolo Bang (Blue Notte) c’è questo contrasto tra la musica che è felice e ballabile e il testo più malinconico…
Esatto è un contrasto per cui se leggi il testo senza la musica non è così felice, anzi, ma la produzione, il sound e la melodia del pezzo risultano dance. Volevo fortemente fare uscire un pezzo totalmente diverso perché sento che non mi rappresenta più. Volevo far vedere al pubblico un mio nuovo aspetto meno straziante di South Dakota ecco. Io amo la musica allegra anche perché tendo a pensare troppo, quindi mi faccio aiutare dalla musica a prendere la vita con più leggerezza.
Qual è la storia che ha ispirato “Bang (Blue Notte)?”
Le mie canzoni sono sempre personali, difatti faccio fatica a spiegarle, perché poi mi tocca spiegare la mia vita quindi tendo a metterci della fantasia, per non espormi totalmente.
Questa l’ho scritta lo scorso luglio quando stavo uscnedo con una persona da 3 mesi, era un momento difficile perché mi sentivo in gabbia, capivo che non era la persona giusta per me ma non potevo distaccarmi, non ci riuscivo, la volevo troppo. Per questo canto “questa volta hai vinto tu”.
Era un circolo vizioso da cui non riuscivo ad uscire, e difatti ci sono ricascato… purtroppo sono fatto così. Posso dirti che è un canzone che è nata molto d’istinto, velocemente. Non vedo l’ora di rientrare in studio a gennaio e scrivere nuovi pezzi, a me non interessa se va un pezzo la cosa più importante è che devo essere convinto al cento per cento.
Mi parli della tua popolarità su TikTok?
Quello che faccio su TikTok è cambiato molto nel corso del tempo, all’inizio facevo dei video che non dicevano molto, difatti ottenevo pochi consensi, poi mi son reso conto che facendo quello che non avevo mai fatto davanti a qualcuno mi ripagava, ovvero ho cominciato a mostrare una mia parte sconosciuta ai più.
Eravamo in lockdown e mi sentivo per la prima volta libero di mostrarmi senza i pregiudizi della gente di Livorno ad esempio, cosa di cui ho sofferto molto.
Ma Londra mi ha aiutato a fare quello che mi sentivo, fregandomene, e così ho iniziato a indossare vestiti da donna, o a prenderli dall’armadio di mia madre visto che abbiamo la stessa taglia e mi stanno benissimo! Così ho cominciato a fare video contro gli stereotipi di genere indossando gonne e abiti e i miei capelli lunghi mi aiutavano molto.
Fu un periodo molto felice per me anche se la gente era un po’ confusa, alcuni pensavano fossi una donna, altri un transgender e i più smart invece capivano cosa stavo facendo.
So che non è passato tanto tempo, ma un anno fa i social non erano pieni di gente che faceva questo a differenza di oggi. Essere crossdresser è uno stigma, la gente non capisce perché lo fai, oppure ti chiedono “Ma ti senti donna?” perché la gente tende a sessualizzare tutto invece a me faceva piacere vestirmi così e basta, anche perché mi stavano benissimo quegli abiti, sembravo una modella e mi sentivo bene.
Ero genuino, vero e mi stavo divertendo credo che la gente queste cose le capisca e le apprezzi ed è fondamentale per avere successo sui social.
Ora ho un po’ cambiato il tipo di contenuto perché dopo la sovraesposizione che ho avuto mi son o sentito chiuso in un contenitore, e la gente mi vedeva solo come quello ma io non sono solo immagine e questo mi faceva stare male.
Io sono questo, sono altro e prima di tutto sono un cantante e questo ad X Factor è passato in secondo piano perché si sono focalizzati all’85% su di me che mi trucco, che mi metto i tacchi, gli orecchini e che mi vesto da donna e non sulla mia musica.
Mi han fatto passare la voglia di farlo perché mi han tolto la gioia, anche per questo mi son tagliato i capelli. Io ho solo voglia di esplorare me stesso e se un giorno mi metto la tuta e il giorno dopo la gonna è perché sto bene così.
Finiamo con una domanda sulla musica, chi sono i tuoi riferimenti?
Mi piace molto l’alternative, amo i The Neighborood, Lana Del Rey, Marina and the Diamonds e Miley Cyrus anche per l’attitudine che ha da sempre, lei è il mio cuoricino da quando sono piccolo perché ha sempre fatto quel cazzo che vuole.
Art direction @marcocresci_dj412
Photo @simon171
Styling @alexvaccani
Stylist Assistant @alessandro_marzo
Mua @teresa_basili
Clothes @delfranceribeiro
Blue Phelix