Crystal Murray, un viaggio tra forza e vulnerabilità.

Dall’era della fashion-crew Gucci Gang a un debutto discografico maturo e riflessivo, Crystal condivide le sfide e le ispirazioni che hanno plasmato il suo album “SAD LOVERS & GIANTS” (Because).

A soli 22 anni, Crystal Murray s’insinua nel mondo della musica con il suo primo album “SAD LOVERS & GIANTS”. In questa intervista l’artista ci guida attraverso le ispirazioni dietro il titolo poetico dell’album, riflette sulla sua esperienza nell’industria musicale e sull’era del collettivo Gucci Gang; una crew di influencer associati al mondo della moda e dell’arte con base a Parigi. Con una voce soul plasmata da un ricco background jazz e gospel, l’artista franco-americana esplora temi di amore, perdita e crescita personale. La sua musica, profondamente personale e vulnerabile, promette di toccare le corde dell’anima del pubblico. Ecco cosa ci ha raccontato.

Crystal_Murray_Toh_interview_intervista
ph. by Alessia Gunawan

Ciao Crystal, come stai?

Sto bene, e tu? 🙃

Il tuo primo album uscirà domani, da dove arriva il titolo?

“SAD LOVERS & GIANTS” è un luogo dove le storie si svolgono con la grazia della saggezza di un adulto. Una tela di desideri condivisi e verità sussurrate; questa è la mia spiegazione poetica! (ride, ndr)

Sad Lovers and Giants è la sensazione travolgente di essere consumati da qualcuno, come se fosse un gigante nella tua vita che sovrasta tutto il resto. La sensazione di essere piccoli o insignificanti accanto a essa. Il posto che l’amore può occupare nella tua vita. Un luogo, anch’esso, gigante.

Hai 22 anni, ma non sei nuova nel settore, cosa pensi oggi guardando indietro alla tua era Gucci Gang?

Mentre l’esposizione mi ha portato molte opportunità ed esperienze, allo stesso tempo ha portato con se sfide e pressioni. Penso di aver provato un senso di incertezza riguardo al nostro scopo in tutto quel glamour e a quella attenzione. Ma è proprio attraverso questa esperienza che ho capito che, se le persone dovevano parlare di me, desideravo che fosse solo per la mia musica e nient’altro.

L’esperienza Gucci Gang mi ha preparato a capire cosa non volevo fare già in giovane età. Ora ho 22 anni e sento di aver già fatto un percorso e posso ancora vivere molteplici avventure. Mi sento benedetta.

Il tuo singolo “STARMANIAK”, affronta le sfide che le donne affrontano ancora oggi ingiustamente. È stato influenzato anche dal sistema discografico?

Penso che “STARMANIAK” dica molto sull’identità alternativa in un ambiente urbano ostile, il giudizio incompleto e la pressione che si ha semplicemente accettando chi si è. Credo che si colleghi anche all’industria musicale, che cerca sempre di metterci in una scatola, non lasciando che la potenza della musica ci guidi verso ciò che abbiamo realmente da dire.

Penso che la mia generazione sia ibrida, non vogliamo etichettare nulla.

Crystal_Murray_Toh_interview_intervista
ph by Alessia Gunawan

Con quale tipo di musica sei cresciuta e pensi che abbia influenzato in qualche modo la tua?

Sono cresciuta in un ambiente afroamericano, con tanto jazz, soul e gospel nella mia famiglia. Passando da John Coltrane a Minnie Ripperton, da Aretha Franklin a Marvin Gaye.

Penso che il mio background musicale abbia costruito la mia voce e la mia anima e le emozioni che voglio trasmettere nella mia musica sul palco. Il modo in cui la mia voce si esprime è molto istintivo: suona bene solo quando la sento davvero.

Mi piace l’ouverture con Spooky Island, imposta il tono del disco. Tu come l’hai pensata?

L’album è iniziato con una rottura sentimentale, volevo rappresentare questa tristezza, la sensazione di non avere un altro posto dove andare, più ascolti il progetto e più trovi gli strati di questa tristezza.

Ho trovato forza, vulnerabilità e risposte per me stessa. Avevo questa idea di un racconto per adulti, composto da bellezza e oscurità, una dualità che sperimentiamo costantemente nella vita, nelle emozioni, nelle relazioni.

Hai una bellissima voce soul, quando ti sei accorta di avere questo dono?

Quando ho iniziato a esibirmi dal vivo. Questa vulnerabilità che ho nel comprendere l’umanità degli altri si manifesta cantando. È così che mi connetto, è così che amo.

Qual è l’ispirazione dietro l’artwork dell’album?

Mi piaceva l’idea di non far capire davvero se fosse un’immagine generata dall’IA, una vera foto, o solo un calco del mio viso. Volevo collegare la fotografia e l’IA, questo è il risultato.

Il primo nome che avevo in mente per questo album era Silver Odyssey. Silver Linging: qualcosa di buono che può essere trovato in una situazione negativa. E l’argento stesso è il mio preferito, indosso solo grandi anelli d’argento, mi tengono con i piedi per terra e in possesso delle mie emozioni. ODYSSEY: un viaggio lungo e avventuroso/eventuoso. L’ho costruita con il mio AD Stephy Galvani e la fotografa Alessia Gunawan.

Crystal_Murray_Toh_interview_intervista
Crystal Murray “Sad Lover and Giant” (Because Music)

Le tue canzoni sono personali?

Molto. Scrivo solo quello che conosco e a volte chiedo aiuto quando sento di non essere abbastanza reale. Questo progetto è stato il primo in cui ho scritto con altri artisti ed è stato molto divertente. A volte non hai il coraggio di dire la verità, hai bisogno che qualcuno te la tiri fuori.

Come una terapia!

Sei una persona fisica sul palco?

Sì, mi piace molto ballare e caricare il pubblico. Il mio live è un mix tra la mia energia maniacale e i miei momenti più emotivi.

Ultimo album di cui ti sei innamorata:

“Hail to the Thief” dei Radiohead.