Fortunato Ciannilli e il suo nudo pastoso

Fortunato crea un’arte fortemente materica, travolgente tanto da voler toccare le sue opere per sentirne la consistenza, la superficie passandoci le dita sopra e l’odore inebriante del materiale.

Fortunato è il vero “composto” del suo lavoro, non perché è lui l’artista, ma perché dentro la sue opere si trova la sua essenza, il suo corpo spesso nudo si tuffa nella sue tele, coprendolo e prendendosi cura di lui. Le sue cere riempiono le forme di questi uomini che trasmettono una forte carica sessuale, data dalla fisicità di questi corpi nudi e dalle gambe forti e pelose, dai colori spesso caldi e dai volti non definiti, ma allo stesso tempo penetranti. Fortunato esplora la sessualità tramite la sensazione tattile, il voler toccare e desiderare i corpi da lui creati. Osservando i suoi lavori possiamo notare la connessione che c’è tra loro, quasi come un vero e proprio rapporto di amore o sessuale. Tramite le immagini che Fortunato ci ha inviato possiamo vivere una sensazione infuocata, come le giornate in pieno agosto, dove il sudore gronda dal corpo caldo. 

Nella tua bio scrivi il “rifiuto della forma” come mai questo rifiuto da parte tua?

Perché credo sia interessante distaccarsi da una forma per crearne una nuova, più vicina alla visione che si ha in quel momento.

Nei tuoi lavori sopratutto nelle tele c’è una forte presenza di materia, che trasmette una voglia immediata nel toccare. Quanto è importante per te il materiale e il tatto? 

È il punto di partenza. Quando penso/immagino una tela, penso al fatto di poter toccare la tela, di poter toccare il materiale, la materia che in quel momento sto creando, tagliando e incollando dall’inizio alla fine.

Cosa ha scaturito in te la scelta di raffigurare degli uomini? 

Trovo il corpo maschile molto sensuale e sessuale.

Ho cercato di trasmettere quella che è la mia idea di materia/arte su quei corpo maschile basandomi sempre sull’idea di poter toccare di poter giocare e creare il corpo maschile utilizzando colori pastosi e molto materici.

Chi sono per te questi uomini? 

Sono qualcosa che immagino, qualcosa che creo.

I tuoi uomini, così mi piace pensarli, hanno una fisicità scultorea non convenzionale, da cosa sei stato influenzato o ispirato? 

Con precisione da nulla in particolare, ma trovo il corpo maschile e la nudità molto affascinante, 

Sono attratto dalla sua forma.

Ci parli un po’ della scelta cromatica e della tecnica utilizzata? 

Utilizzo pastelli a cera e a olio per creare quella forma pastosa di materia che ti da quella sensazione di tatto immediato. La scelta cromatica è stata del tutto casuale, ho cercato basandomi sui materiali che avevo di creare qualcosa di diverso dai miei soliti toni.

Spesso ti troviamo nudo tra un’opera e l’altra, che rapporto hai con il tuo corpo? E quanto te stesso c’è nella tua visione maschile delle tue figure? 

Ho imparato ad accettare il mio corpo, sto ancora imparando. Di me non c’è nulla, forse l’idea che vorrei di me. Ma sto bene con il mio corpo nudo.

Sto bene nudo con la mia arte, soprattutto all’inizio davanti a una tela bianca.

Mi metto sul suo stesso piano, mi spoglio e creo insieme a lei.

Non esiste un vero e proprio sito se non la tua pagina IG e Tumblr, una scelta? O ci stai lavorando? 

Ci sto lavorando cit.

Forse è semplicemente pigrizia o la banale sensazione di non credere troppo in me stesso

Come si vive al giorno d’oggi tramite l’arte? 

Domanda difficile a cui non so veramente cosa rispondere. L’arte fa parte di me si dà bambino. Creo e basta. In primis lo faccio per me stesso, per tirare fuori quello che penso è quello che ho dentro.

Poi il resto vien da se.

Quanto sei legato alla tua terra, la Puglia?

Mi ci sono ritrovato e per il momento sto bene. La realtà in cui vivo è molto piccola, ma ho trovato il mio spazio.