In un mondo dove luce e ombra si intrecciano in un ballo silenzioso, Gökhun Baltaci trasforma il passato ribelle dell’underground in un universo suggestivo fatto di pastelli e sussurri interiori.
Le opere di Gökhun Baltaci cariche di simbolismi e contrasti, invitano lo spettatore a immergersi in un universo in cui il confine tra il visibile e l’invisibile, tra il familiare e l’inquietante, si fa sottile e poetico.
In questa intervista l’artista ci offre scorci del suo percorso creativo, senza svelare troppo ma lasciando trasparire la passione e la complessità che animano ogni sua opera. Il debutto in Italia, in una galleria prestigiosa come Kaufmann repetto, segna un importante traguardo nel suo percorso internazionale, regalando al pubblico l’opportunità di scoprire un’arte che è al contempo intensa, poetica e profondamente personale.
Non perdete l’occasione di immergervi nell’universo suggestivo di Gökhun Baltaci: la mostra resterà visitabile fino al 20 febbraio, offrendo un’esperienza artistica intensa e raffinata.
Gokhun Baltaci, The sky is black and golden and the moon is shining red, 2025
installation view, kaufmann repetto, Milan
Courtesy of the artist and kaufmann repetto Milan / New York
Photo: Andrea Rossetti
![](https://toh-magazine.com/wp-content/uploads/2025/02/GBAL-010-683x1024.jpg)
Untitled
2023
oil pastel on pastel paper
73 x 53 cm / 28.7 x 21 in
Courtesy of the artist and kaufmann repetto Milan / New York
Photo: Andrea Rossetti
Dall’underground collettivo di Ankara agli intimi pastelli a olio: come descriveresti il percorso evolutivo che ti ha portato a passare dal graffiti all’arte visiva tradizionale? C’è qualcosa che unisce questi due mondi, apparentemente così distanti?
l nome del gruppo che abbiamo formato durante gli anni universitari era “avareler” (vagabondi). Per circa sei anni abbiamo realizzato stencil, manifesti e mostre clandestine. Col tempo il gruppo ha iniziato spontaneamente a dedicarsi alla pittura personale, e ognuno ha cominciato a creare il proprio linguaggio pittorico.
È avvenuto un passaggio dalla strada al foglio.
Durante questa transizione mi sono concentrato sulla mia storia e sui miei ricordi; fu così che, nel 2014, provai il pastello per la prima volta e scoprii una perfetta sintonia con questo medium. Da allora lavoro esclusivamente con il pastello. Non credo esista un legame profondo tra la pittura di strada e quella a pastello, sebbene a volte si possano intravedere piccoli collegamenti.
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Untitled
2024
oil pastel on pastel paper
123 x 163 cm / 48.4 x 64.2 in
Courtesy of the artist and kaufmann repetto Milan / New York
Photo: Andrea Rossetti
![](https://toh-magazine.com/wp-content/uploads/2025/02/GBAL-021-1-1024x683.jpg)
Untitled
2024
oil pastel on pastel paper
123 x 163 cm / 48.4 x 64.2 in
Courtesy the artist and and kaufmann repetto Milan / New York
Photo: Andrea Rossetti
La tua pratica artistica è fortemente influenzata dall’esplorazione del subconscio, un tema che richiama i principi del surrealismo. Come definiresti il tuo rapporto con il subconscio: è un luogo di creatività infinita oppure un territorio ambiguo e complesso che preferisci non esplorare interamente?
Le mie opere hanno un lato che sfiora il surrealismo, ma non le definirei completamente surrealiste. Il subconscio può essere un luogo di creatività sconfinata – ovviamente non per tutti, dato che molti artisti lavorano con metodi del tutto diversi – ma per me rappresenta una fonte d’ispirazione, come un lago oscuro, pieno di vuoti, suoni, caverne e lampi.
Naturalmente, quel lago merita di essere esplorato, anche se il processo è doloroso: è, dopotutto, la natura stessa del lavoro.
Dopo un po’ entrare ed uscire da quel lago perde di significato, tanto che il confine tra il lago e la terra asciutta si confonde. Non rimane molto spazio nella mente dove potersi rifugiare al sicuro, ma essa può sviluppare “branchie” – a volte addirittura “orecchie” – per proteggersi e continuare la narrazione.
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Untitled
2024
oil pastel on pastel paper
123 x 163 cm / 48.4 x 64.2 in
Courtesy of the artist and kaufmann repetto Milan / New York
Photo: Andrea Rossetti
![](https://toh-magazine.com/wp-content/uploads/2025/02/KR_VIEWS_30-1-683x1024.jpg)
Cosa ti affascina dell’interazione tra il visibile e l’invisibile, tra il familiare e l’inquietante, e come si manifesta questa dualità nelle tue opere? Esiste un’ispirazione precisa che ti guida in questa esplorazione?
L’oggetto visibile promette il potere dell’invisibile. Cerco di creare nelle mie opere un’atmosfera, o per essere più preciso, di stabilire un filo conduttore tra oggetti e vuoti, che poggi su un adeguato fondo cromatico. L’elemento visibile, sia esso un oggetto o una figura, diventa così il veicolo dell’emozione invisibile. Confino in un singolo elemento numerose emozioni e contraddizioni, spingendole e tirandole in direzioni opposte.
Non so se definirlo la mia “fonte di ispirazione”, ma lunghe passeggiate e la musica costituiscono il duo basilare di questo slancio creativo.
Si può dire che i momenti, gli oggetti e le emozioni che attraversano la mia mente vengano “cucinati” durante queste camminate; mi è sempre piaciuto trovarmi in uno stato di camminata, che si tratti del percorso nel mio studio o persino sotto la doccia.
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Untitled
2024
oil pastel on pastel paper
103 x 219 cm / 39.4 x 86.2 in (overall)
103 x 73 cm / 40.6 x 28.7 in (each)
Courtesy of the artist and kaufmann repetto Milan / New York
Photo: Andrea Rossetti
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Il titolo della mostra, “The Sky Is Black and Golden and the Moon Is Shining Red”, è ricco di simbolismo. Come hai scelto questi colori e queste immagini per rappresentare la tua ricerca artistica, e quale ruolo giocano nella comprensione del tuo lavoro?
Il titolo deriva dal testo della canzone “Picture of Maryanne” dei Swans. Se ricordi l’immagine che abbiamo utilizzato per il poster della mostra, noterai una coppia di occhi scolpiti e dei ricci di mare posati su un divano. Penso che quel dipinto rappresenti la spina dorsale dell’esposizione, essendo quasi interamente realizzato in oro e nero. Mentre lavoravo a quel dipinto, ascoltavo “Picture of Maryanne” e poi mi resi conto che il leggero tintinnio in sottofondo era quasi identico ai toni dorati del dipinto e alle forme che richiamavano il sangue.
Gli oggetti rappresentati nelle tue opere sembrano assumere un profondo significato psicologico. Come scegli gli elementi ricorrenti nelle tue composizioni? C’è un oggetto in particolare che ti ha sorpreso per la sua capacità di rivelare nuovi strati di significato durante il processo creativo?
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Untitled
2023
oil pastel on pastel paper
103 x 143 cm / 40.5 x 56.3 in
Courtesy the artist and and kaufmann repetto Milan / New York
Photo: Andrea Rossetti
Alcune emozioni e atmosfere, se ci pensi costantemente, possono costruirsi come veri imperi nella mente, che poi emergono attraverso vari oggetti.
Un oggetto non ha mai un unico significato: racchiude al suo interno momenti, sensazioni, emozioni e contraddizioni. Riutilizzando lo stesso elemento in composizioni diverse, esso può assumere nuove valenze ogni volta.
Non tutti gli oggetti si adattano facilmente a questo “alfabeto” che sto cercando di definire; desidero studiare e dipingere quegli elementi che uso ripetutamente, come se stessi scolpendo un dente, fino a quando non riescono a liberarsi dalla loro forma e dal loro significato abituali. È difficile iniziare a pensare a nuovi oggetti, ma, per natura, innovazioni ed elementi inediti entrano inevitabilmente nei miei dipinti senza che io possa fermarli.
![Gökhan Baltaci](https://toh-magazine.com/wp-content/uploads/2025/02/GBAL-013-683x1024.jpg)
Untitled
2022
oil pastel on pastel paper
103 x 73 cm / 40.6 x 28.7 in
Courtesy of the artist and kaufmann repetto Milan / New York
Photo: Andrea Rossetti
![](https://toh-magazine.com/wp-content/uploads/2025/02/GBAL-002-1024x683.jpg)
Untitled
2024
oil pastel on pastel paper
123 x 163 cm / 48.4 x 64.2 in
Courtesy of the artist and kaufmann repetto Milan / New York
Photo: Andrea Rossetti
Le tue opere invitano a una riflessione profonda e complessa, pur emanando un’atmosfera serena. Come riesci a conciliare quella calma apparente con la tensione nascosta nelle tue creazioni?
Perché, purtroppo, è così che vivo. Anche quando non c’è una minaccia evidente, dentro di me c’è una tensione infinita, una continua lotta interna.
“Fight with Clubs” di Francisco Goya ritrae due giganti in guerra su una pianura, e quasi ogni mattina mi sveglio così: come se convivessi con un nemico interiore.
Questi giganti, che si scontrano sotto la patina serena dei miei dipinti, sono in guerra sia dietro le quinte che all’interno dell’opera. Eppure, c’è anche quel talismano: sembra che nulla di straordinario si veda, come se fosse semplicemente una scena, ma le voci dei giganti sussurrano attraverso il dipinto, attirando lo spettatore sempre più all’interno della scena. È una trappola, una vera e propria trappola ideata per intrappolare chi guarda.
![](https://toh-magazine.com/wp-content/uploads/2025/02/GBAL-018-1-1024x683.jpg)
Untitled
2023
oil pastel on pastel paper
103 x 143 cm / 40.5 x 56.3 in
Courtesy the artist and and kaufmann repetto Milan / New York
Photo: Andrea Rossetti
![](https://toh-magazine.com/wp-content/uploads/2025/02/GBAL-016-1-1024x683.jpg)
Untitled
2024
oil pastel on pastel paper
73 x 103 cm / 28.7 x 40.6 in
Courtesy the artist and and kaufmann repetto Milan / New York
Photo: Andrea Rossetti
C’è una storia o un’esperienza della tua vita che senti sia emersa inaspettatamente attraverso il lavoro di questa serie? In che modo la tua crescita personale ha influenzato il linguaggio visivo che usi oggi?
Quasi tutto è avvenuto in modo inaspettato, ma c’è anche qualcosa di prevedibile. Quando inizio un dipinto, quando allestisco la scena, essa cambia continuamente, portandomi in luoghi inaspettati e in aree fino ad allora indefinibili. Questo processo è naturale: non lavoro mai partendo da bozze. Il linguaggio visivo che utilizzo oggi è ancora in evoluzione, proprio come me – non so come ci influenziamo a vicenda.
Creare questo linguaggio è come subire un incidente stradale: all’istante non riesci a definirlo né a comprenderlo, ma poi ti rendi conto di aver avuto un incidente.
E bisogna essere aperti anche agli “incidenti”.
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Untitled
2024
oil pastel on pastel paper
143 x 103 cm / 56.3 x 40.5 in
Courtesy the artist and and kaufmann repetto Milan / New York
Photo: Andrea Rossetti
![](https://toh-magazine.com/wp-content/uploads/2025/02/GBAL-020-683x1024.jpg)
Untitled
2023
oil pastel on pastel paper
143 x 103 cm / 56.3 x 40.5 in
Courtesy the artist and and kaufmann repetto Milan / New York
Photo: Andrea Rossetti
La musica, e in particolare i riferimenti ai Swans e alla loro canzone “Picture of Maryanne”, sembra essere una presenza costante nelle tue opere. In che modo la musica influenza il ritmo e l’atmosfera del tuo lavoro? Esiste una connessione tra le emozioni che essa suscita in te e le sensazioni che cerchi di trasmettere attraverso le immagini?
Assolutamente. La musica mi fa impazzire, proprio come certi odori. Se il subconscio fosse un piatto, verrebbe cucinato nel fuoco della musica.
Ascolto musica 24 ore al giorno – anche mentre dormo c’è sempre un sottofondo musicale.
Quelle cose informe che volano nella mia mente sembrano muoversi e svanire insieme alle note, permeando inevitabilmente l’atmosfera del dipinto. Conosco molte connessioni tra le mie opere e la musica che ascolto, connessioni che non si possono spiegare a parole, e non mi è possibile farlo.
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Untitled
2024
oil pastel on pastel paper
53 x 73 cm / 21 x 28.7 in
Courtesy the artist and and kaufmann repetto Milan / New York
Photo: Andrea Rossetti
![](https://toh-magazine.com/wp-content/uploads/2025/02/KR_VIEWS_28-683x1024.jpg)
Questa è la tua prima mostra in Italia e un debutto importante in una galleria prestigiosa come Kaufmann Repetto. Come ti senti nel presentare il tuo lavoro a livello internazionale e in un contesto così rinomato per la prima volta?
Sì, è davvero emozionante. Collaborare con Kaufmann repetto e incontrare il pubblico italiano è stata un’esperienza straordinaria. Il giorno di apertura c’erano molti pittori italiani, sia affermati che giovani, e questo mi ha reso particolarmente felice: è stata una giornata di inaugurazione intensa. Ne sono davvero contento. Le conversazioni con i pittori italiani che ho appena conosciuto continuano online, e seguo con entusiasmo le loro meravigliose opere. Vediamo cosa succederà nei prossimi giorni: attendo con gioia ed eccitazione.
Un grazie speciale alla galleria Kaufmann repetto per la loro preziosa collaborazione.