Dopo due anni di proiezioni online, la sfilata della Central Saint Martins, la scuola di moda più importante al mondo, è finalmente tornata in forma fisica con 32 laureati di diversa estrazione che hanno dato vita alle loro grandi idee. In scena a King’s Cross di Londra, lo spettacolo si è svolto all’interno dell’ingresso della scuola, che è stato trasformato in una passerella tortuosa.
Shiny Shiny, è il titolo generale che sembra voler indicare i migliori auspici per i creativi che, non va dimenticato, hanno portato a termine due anni di studio in un continuo susseguirsi di lockdown e riaperture: vera corsa a ostacoli considerando da un lato l’investimento in termini economici che ciascuno ha sostenuto e dall’altro la necessità inevitabilmente disattesa di far pratica dal vivo, con mani e menti esperte che sanno indicare dove e come aggiungere, togliere, tagliare e modellare.
Tra i trentadue studenti che hanno portato le loro creazioni in passerella quello che ci ha colpito di più è stato Brais Albor che scherza con la mascolinità e il suo scioglimento nel presente. L’abbiamo intervistato.
Ciao Brais, Raccontaci del tuo background
Sono un ragazzo spagnolo di 27 anni, vengo da Santiago de Compostela. Ho vissuto a Milano per quasi cinque anni, per fare L’Erasmus all’Accademia di Belle Arti di Brera e poi ho fatto uno stage rimanendo in Italia per lavorare in Casa D’Arte Fiore, una sartoria per cinema e teatro.
Perchè è così importante per te porre l’attenzione sulle plus size?
La taglia non è importante solo per me, penso che tutto il sistema moda abbia bisogno di cambiare. Dobbiamo pensare al futuro, e il futuro deve essere per tutti, per cui dobbiamo lavorare ad avere un buon futuro con la gente, nello environment e anche nella forma di produrre. Per questo ho deciso di utilizzare modelli e attori plus size, per contrastare attraverso i capi e rompendo gli stereotipi tradizionali dell’uomo nella moda. Certo, nella mia collezione i modelli chiamano tanto l’attenzione ma giusto perchè non siamo abituati a vedere questi corpi, che tra l’altro per me sono dei ragazzi molto belli ma normali, ragazzi che potrebbero essere i miei consumer, perchè i miei pezzi vorrei farli per persone libere e normali che vivono la loro bellezza a modo loro.
Di cosa parla la tua collezione?
E’ un po’ un mix di diverse cose, mi hanno ispirato sia momenti personali che non. Lavorare per il teatro per quasi tre anni mi ha dato tanta ispirazione per creare volumi e forme. Una collezione basata sulla mascolinità tossica, sui dandy e sugli istinti degli animali; tutti mescolati per creare l’uniforme del mio “Umano Potente e Rivoluzionario” capace di essere parte del cambiamento. Lavorando con trame e materiali sostenibili ho potuto creare un capo di alta qualità rispettando il nostro ambiente. Per questa collezione ho usato tessuti provenienti da stock di altri marchi di moda e altri tessuti rispettosi dell’ambiente e delle persone. Inoltre, la collaborazione con Atelier Vania per la produzione di scarpe, conferisce ai pezzi della mia collezione un’eredità che i miei personaggi possono facilmente utilizzare per combattere la LOVE REVOLUTION.
So che anche tu hai sfilato in passerella, perchè questa scelta?
Perchè credo in quello che faccio, perchè voglio essere un buon esempio per proteggere quello che faccio. E perchè si, sono un ragazzo normale e direi bello al mio modo. Ognuno di noi è bello a suo modo e penso che la mia collezione e la moda in genere debba fare in generale quell’effetto, farci sentire più belli, sexy, cutie e comodi con noi stessi.
Quali sono i tuoi riferimenti musicali quando crei?
Domanda difficile per me visto che penso di essere una persona senza ritmo anche se dipende dal momento. A volte quando devo creare in modo più creativo ed ispirazionale preferisco musica tranquilla, romantica. Potrei dirti che ascolto Mina. Se invece il momento è di cucito e produzione degli abiti preferisco ritmi più forti e pop, volendo ascolto anche il latin. Può essere C.Tangana, Flight Facilities. Adoro la musica degli anni ’70, disco… positive vibes sempre!
Chi sono i tuoi riferimenti stilistici?
In quanto a moda potrei parlare per ore di riferimenti. Per essere breve direi che Martin Margiela, John Galliano e Rick Owens sono dei riferimenti più ispirazionali che posso trarre dalla moda contemporanea. Per disegnare utilizzo tanto dei fotografi o anche la natura, che sono per me una gran fonte di ispirazione. Karlheinz Weinberger è il mio fotografo preferito e penso che la sua opera sia piena di ispirazione, dall’attitude, al modo di vivere passando per stati d’animo come la gioia o vivere il sesso.
Come e dove vedi la tua moda fra tre anni?
Ancora non riesco a vedere così lontano, mi mancano tre settimane per finire i miei studi e ora mi devo concentrare nella preparazione del mio portfolio per poter accedere al mondo della moda. Mi piacerebbe continuare e creare il mio marchio, ed avere la possibilità di fare una sfilata con un casting ancora più inclusivo. Ma per questo serve tempo e degli sponsor. Al momento posso dirti che lancerò una collaborazione con Atelier Vania per le mie scarpe e con esse vedremo come funzionano i mei pezzi nella società.
Brais Albor Brais Albor Brais Albor
per le foto di backstage si ringrazia @liam_j_leslie