Margherita Vicario ha fatto bingo!

Margherita Vicario è la paladina della comunità LGBTQI+ che (forse) dovete ancora conoscere.

Totalmente schierata dalla nostra parte, s’indigna per chi si nasconde dietro le apparenze e per chi urla in tv senza pensare alle conseguenze.

Detesta lo stereotipo femminile dipinto dai trapper e dal patriarcato e te lo dice in faccia perché è forte, è incazzata, è femmina e tanto innamorata e, per questo, a tratti anche fragile. 

Bingo è un album in cui ogni traccia sprigiona un sentimento, sarà che il suo lavoro parallelo di attrice la porta a interpretare tanti personaggi diversi, che sia quello gioioso/rabbioso di Orango Tango in cui cita Giorgia Meloni al suo “Family Day pieno di trans e di gay che cantano ‘Happy Day’” in una baraonda pop, o vulnerabile e confidenziale come Pincio, un pezzo che ritrae il primo lockdown a tinte disco soft, o in Come Va una canzone che parla dell’importanza delle amicizie.

In Troppi Preti, Troppe Suore, titolo che già la dice lunga, fa un ritratto dell’Italia benpensante e si fa accompagnare da un coro di bambini, mentre Fred Astaire è una dichiarazione d’amore in cui  sottolinea quanto sia importante stare bene ed essere onesti nel rapporto di coppia, una sorta di proseguo romantico al suo brano statement Giubbottino

Sul set del nostro shooting, Margherita è stata solare, dirompente e contenta per l’uscita di questo disco che ha fatto in tutto e per tutto come voleva lei, senza scendere a compromessi con nessuno.

Da vera romana qual è, ha la capoccia dura e questa è un’altra sua qualità che ci piace.

Bingo, il suo secondo album, prodotto da Dade, è un’esplosione di emozioni che cadono a pioggia come i coriandoli della sua cover, non ci resta che aprire le braccia e prepararci ad accoglierlo, come quel lungo e stretto abbraccio che aspettiamo di dare da oltre un anno. 

Margherita Vicario
Margherita Vicario indossa Maglia AC9 Gonna ART DEALER Scarpe MSGM Cintura ONE LOVE BELTS Orecchini SHARRA PAGANO

Il Bingo è un luogo allegro ma anche un po’ malinconico. Un posto dove si incontrano emozioni e stati d’animo differenti. Perché hai scelto questo titolo? 

In realtà è nato tutto in maniera molto casuale, ho nominato una cartella del pc BINGO, e poi a pensarci bene Bingo è quella parola che dici quando pensi di avercela fatta. E, credo, che con questo disco di avere fatto Bingo perché ho fatto tutto quello che volevo, dunque è una vittoria, una festa ed è anche per questo che la prima canzone che apre il disco è proprio Bingo.

A proposito dell’apertura volevo chiederti se ciò che si sente all’inizio sono solo dei suoni o una campionatura?

È una campionatura di un mantra divertente indiano, sembra un gioco da bambini. Quando l’ho sentita l’ho voluta subito.

Mi hai detto che hai fatto Bingo, che hai fatto un disco come volevi e senza nessun compromesso, e l’attacco del primo pezzo, “Ti prego Dio anche se non esisti”, io l’ho eletto come best attacco ever anche se viviamo in un paese travestito da laico ma profondamente cattolico. Non pensi che una frase del genere possa scaturire reazioni differenti?

‘Ti prego Dio anche se non esisti’ mette in chiaro il mio punto di vista da subito. La chiesa come istituzione non mi piace, non mi è mai piaciuta.

Margherita Vicario
Margherita Vicario indossa Total look MSGM orecchini SHARRA PAGANO

Ascoltando il tuo disco mi viene da pensare che sei innamorata tanto quanto incazzata.

Oh si è vero! Sono molto innamorata ma sono anche incazzata perché ho bisogno di dire la mia, non perché voglia insegnare qualcosa ma perché quello che dico in prima persona é quello che poi porto nelle mie canzoni. Ci sono dei lati della nostra società assolutamente ipocriti, tragici e molto aggressivi come la Meloni che cito in Orango Tango perché è l’emblema dell’aggressività… una che dice cose che ci sembrano leggere ma che leggere poi non sono. 

Attraverso i tuoi testi traspare una mentalità libera e aperta: come ci sei arrivata, chi ti ha insegnato a non aver muri e schemi?

La psicoterapia aiuta! No, scherzo. La verità è che ho superato la fase dei vent’anni che è un po’ tragica per tutti e mi rendo conto che crescendo ho messo in pace alcune cose e mi sento più sicura su altre e dunque sulle mie canzoni cerco di mettere la mia visione.

Poi è anche vero che ho avuto un’infanzia randagia in campagna e sono cresciuta abbastanza nel paese delle favole e questo un po’ ha mantenuto viva la mia parte da bambina quindi di leggerezza e senza sovrastrutture.

Poco fa parlavi di Orango Tango, quando l’ho sentita la prima volta ho pensato che nessuno in Italia avesse mai cantato una canzone schierandosi così apertamente a favore della comunità LGBTQI+. Una mossa del genere penso sia a favore per abbracciare nuovi fan e sostenitori ma può anche essere a sfavore perché magari non ti passano in radio. Sei istintiva quando scrivi o pensi a ciò che può succedere dopo?

No, sono troppo istintiva perché dico che comunque scrivo canzoni ma non mi metto a ragionare su cosa possa scaturire dopo. Scusa se divago, ma mi viene in mente un commento che non dimenticherò mai sotto al post di un’altra mia canzone, Mandela, in cui uno scrisse: “stendiamo un velo pietoso sui contenuti, ma la canzone mi piace da impazzire”. Ho pensato chi se ne frega di quelli che potrebbero pensarla diversamente da me, una canzone ha una vita a sé.

Penso che essere leggeri e divertenti sia un modo per non farsi nemici. Poi nello specifico della Meloni e del family day, io parlo per la mia esperienza personale di ragazzina di 16 anni che dopo aver fatto casini col fidanzatino fa il giro delle farmacie fino alle 4 del mattino per cercare di trovare la pillola del giorno dopo.

Questo per dire che c’è sempre un punto di partenza personale in quanto cittadina di questo paese, quindi se io ce l’ho col family day è perché trovo aberrante che la sfera religiosa sia così radicata nel pubblico quando invece è una cosa che dovrebbe essere privata.

Margherita Vicario
Margherita Vicario indossa total look LEVI’S orecchini SHARRA PAGANO

Qui poi entriamo nel vicolo cieco dello stereotipo della musica italiana per cui un cantante dovrebbe solo cantare e non far politica. Cosa che trovo ridicola.

Eh non dirlo a me! Io penso che anche una canzone d’amore possa essere in realtà una canzone politica. Io penso che ai cantanti non bisognerebbe rompere le scatole. 

Bingo ha pochi feat. ma mirati. Come li hai scelti?

Avevo tanto materiale scritto di mio pugno e onestamente non c’era troppo spazio per i feat. Un pò anche perché per me è un disco molto importante e ho voluto gustarlo tutto.

I feat. che ho scelto, come dici tu, sono mirati perché sono tutti con artisti che stimo e poi perché erano perfetti per il pezzo, quindi invece che puntare sulla quantità ho preferito puntare sulla qualità. 

Speranza, sono una sua fan da tempo, e trovo sia un’artista molto pregno e poi si legava benissimo con Romeo. Izi pure, lo chiamano il bimbo magico, a lui è piaciuta da subito l’idea di fare dei video insieme e poi Elodie, che io credo sia la Regina d’Italia, sono strafelice che nel mio disco ci sia anche lei. È una ragazza talentuosissima e poi trovo che sia molto importante per la società italiana, la trovo proprio di spessore!

Passando un pò di tempo con te mi sono accorto che sei una persona solare, dal sorriso contagioso, e soprattutto molto curiosa. Nel tuo disco si incontrano queste sfaccettature ma anche molti altri lati del tuo carattere come la fragilità, le preoccupazioni legate al crescere e diventare adulti, mi riferisco a Come va, e volevo chiederti: quando scrivi canzoni, essendo anche un’attrice, è tutto personale o è come se stessi interpretando un ruolo?

Sicuramente il punto di partenza è sempre personalissimo tanto è vero che nei momenti in cui mi ritrovo a scrivere è perché sono incazzata nera o triste o stanca e spesso parto da momenti in cui ho bisogno di calmarmi e dunque mi abbandono ad una melodia per vedere cosa ne esce fuori, però per quanto riguarda il metodo invece ho capito che riesco a scrivere le cose che mi piacciono se subito le trasformo in un’ottica teatrale. Vestire i panni di qualcuno mi aiuta a sviluppare il mio punto di partenza. 

Margherita Vicario
Margherita Vicario indossa total Look MRZ Scarpe N21 orecchini SHARRA PAGANO

A proposito di teatro e recitazione una cosa che adoro nelle tue canzoni sono le sporche, prendo l’esempio di Orango Tango quando citi nel testo il presidente della Campania, De Luca e sotto si sente “ignorante!”. Me ne parli?

Adoro le sporche, praticamente mi commento da sola perché sono il mio primo censore. Quella cosa di De Luca è un caso specifico che mi ha fatto ribollire il sangue, ad una madre che l’aveva pregato in ginocchio per riaprire le scuole lui disse in diretta nazionale: “Figurati se ora una bambina vuole andare a scuola, l’unica al mondo!”.

Così ho pensato… ma questo veramente sta semplificando una cosa così complessa? Ci sono bambini che fanno i km per andare a scuola, i bambini amano la scuola e mi sembrava mostruoso che uno potesse banalizzare una cosa del genere e quindi li mi sono accanita con De Luca per questo motivo. Poi ho anche un fidanzato napoletano e quindi sono un po’ più insider.

Troppi preti e troppe suore è una delle mie canzoni preferite, poi adoro i cori dei bambini, e in particolare questo, dove dicono cose non proprio da bambini. Chi sono? 

Anch’io adoro i cori dei bambini. In questo caso ho scelto il coro di una scuola di musica di Battipaglia, la Carillon Academy, gestito da due miei cari amici a cui ho raccontato la storia di questa canzone che era un po’ delicata e loro erano felicissimi.

In quei giorni ho rivisto il film “Io speriamo che me la cavo” dove ci sono dei ragazzini, che poi sono dei piccoli adulti, che dicono cose bellissime con la loro identità e la loro personalità. Quindi anche se il testo l’ho scritto io, era come se fosse davvero il loro punto di vista. So che sono temi grossi, ma forse farli dire ai bambini suona diverso.

Invece il titolo? 

Il titolo non è riferito a chi di mestiere fa il prete o la suora, ma a persone che si permettono di dare giudizi morali che non riguardano nemmeno la loro vita. Trovo che la fede sia un attimino invadente. 

Un altro protagonista nei testi delle tue canzoni è il tuo corpo: che rapporto hai con lui?

Beh, avendo fatto l’accademia di teatro per me il corpo è ancora il mio strumento di lavoro. Diciamo che abbiamo avuto un rapporto un po’ conflittuale, anche se ora va meglio.

La mia cantautrice preferita di sempre è Fiona Apple che se la vedi è una top model, almeno per me è di una bellezza assoluta, eppure nei suoi testi scrive di sentirsi brutta, rifiutata e quindi penso che l’argomento corpo sia una cosa molto delicata che non ha a che fare con il come sei fatta ma tanto con la percezione che hai di te. 

Con il mio lavoro di attrice ogni tanto qualche problemino l’ho avuto ma ora va molto meglio, tanto che nel mio pezzo DNA dico che bisogna accettare il patrimonio genetico che ricevi e per quanto tu possa lavorarci alla fine devi accettarti per quello che sei senza diventarci pazzo.

Mi parli del pezzo che hai scritto per il film The Rossellinis?

In realtà è un pezzo che non abbiamo mai pubblicato e di questo sono anche un po’ pentita. Ha un titolo in inglese ma è cantata anche in italiano.

Sono stata contattata dal regista, Alessandro Rossellini, che mi chiedeva di scrivere una canzone sul nonno, il grande Roberto Rossellini, però non doveva uscire fuori come un santo perché convivere con la sua figura non è stato facilissimo.

Quindi ho scritto una canzone che è tutto il contrario, infatti si chiama The Wisest Man On Earth, e in effetti non lo era per niente, dunque la canzone parla di questo amore che una nipote ha nei confronti del nonno. È stato figo, mi è molto piaciuto collaborare con loro.

Margherita Vicario
Margherita Vicario indossa felpa e camicia N21 Pantalone AC9 orecchini SHARRA PAGANO

Sei una persona attenta alla scena musicale italiana nuova? Ho visto che sta per uscire un tuo singolo con Vipra.

Sono attentissima, e ti dirò anche che la nuova scena mi ha ispirato tantissimo. Quando l’indie è diventato mainstream io ho goduto dal punto di vista da ascoltatrice e cantanti come Calcutta, Carl Brave mi hanno ispirato tanto.

Comunque sì, sono molto attenta altrimenti non avrei mai scritto Morte di un trap boy.

È scontatissimo farti questa domanda, ma è sempre meglio parlarne che tacere: cosa pensi del DDL Zan?

Penso che a forza di insistere l’unione faccia la forza e quindi stiamo lottando tutti affinché vinceremo questa battaglia. Dobbiamo fare il possibile, siamo fiduciosi, noi da cittadini possiamo solo esercitare una pressione su chi poi detiene il potere. 

Nella tua fan base quanto è presente la comunità LGBTQI+? Te lo chiedo perché io ho fatto sentire a tantissime persone la tua musica e spesso non ti conoscevano, anche se in realtà ora sono tutti fan. Quindi ti chiedo che pubblico hai?

Il mio pubblico è molto trasversale va dagli ottantenni ai bambini. Se devo dirti quale sia il mio target è quello della studentessa universitaria. Te lo dico con certezza perché mi scrivono sempre, vedono come una sorta di figura più grande che le comprende. Per quanto riguarda la comunità LGBTQI+ sicuramente sono più le lesbiche, mi ricordo i primi concerti che erano dei tripudi di lesbiche. Adoro! 

Bingo
Margherita Vicario indossa maglia AC9 Gonna ART DEALER Scarpe MSGM Cintura ONE LOVE BELTS Orecchini SHARRA PAGANO

Hai mai pensato di unire il tuo essere attrice e cantante in uno spettacolo dal vivo?

Assolutamente! E lo farò quest’estate parallelamente al tour di Bingo. In teoria il progetto è quello di fare un tour parallelo e ben diviso che sarà uno spettacolo/concerto ispirato alla storia della buonanotte per bambine ribelli insieme all’orchestra multietnica di Arezzo dove reciterò dei testi oltreché cantarli. Il 13 luglio saremo a Milano ai Bagni Misteriosi. Non vedo l’ora.

Margherita vicario

Parlando di recitazione: hai qualcosa in cantiere?

Si, ho appena finito di registrare una serie poliziesca con Claudio Amendola su Rai1 e poi ho fatto un po’ di provini, anche se in quel mondo non sai mai come le cose andranno.. il film è dietro l’angolo ma non sono mai sicura finché non facciamo il primo ciak.

Bingo

L’ultimo album e l’ultimo film di cui ti sei innamorata?

Mi sono innamorata del disco dei Selton, strepitosi! E poi Alberto Bianco, che è uno dei cantautori più bravi che abbiamo in Italia. Questi due dischi li sto divorando. Mentre i film.. ho amato un film francese meraviglioso che si chiama “I miserabili”. Se penso al finale di quel film, wow!

L’ultima domanda e poi ti lascio andare: un commento sui David di Donatello? 

Beh, io ero profondamente legata a Mattia Torre a cui ho dedicato il mio album. È stata una delle prime persone a credere in me. Sono stata felice del premio ritirato dalla figlia che conosco da quando è nata. Bellissimo!

In attesa di vederla live vi segnaliamo alcune date del Bingo Tour, in continuo aggiornamento.

Margherita Vicario

In cover Margherita Vicario indossa: tuta MRZ Scarpe MSGM Forcine NASTRO

MARGHERITA VICARIO

WORDS: Marco Cresci

PHOTO: SIMON

STYLIST: Alex Vaccani

STYLIST ASSISTANT: Alessandro Marzo

MUA: Erica Vellini @Greenapple

HAIR: Cristina Crosara @Greenapple

GRAPHIC COVER: Didier Falzone

COORDINATOR: Giuseppe Di Rosalia

PRODUCTION: SIMONA PAVAN

Margherita Vicario