E’ mancato ieri, 31 gennaio, all’età di 88 anni l’esteta James Bidgood, fotografo e regista dell’iconico film queer “Pink Narcissus”, che ha fortemente influenzato l’arte di Pierre & Gilles e David La Chapelle.
James Bidgood, artista di culto della comunità queer e underground dagli anni ’70 in poi, è venuto a mancare ieri; con il suo sguardo hyper colorato e trasgressivo ha sempre mostrato senza pudore e senza paure i corpi maschili e il desiderio omosessuale, influenzando una massa di artisti negli anni a venire, su tutti Pierre & Gilles, David La Chapelle e Rainer Werner Fassbinder e il suo Querelle de Brest , film queer iconico del 1982.
Nato a Madison nel Wisconsin, James migra presto nella grande mela in cerca di avventure, qui affascinato dai musical di Broadway, e con i suoi 18 anni entra nei circoli artistici gay in voga negli anni ’50, farà parte dell’entourage del famoso Club 82, (in veste di costumista e fotografo), il primo club segreto per drag dove si esibiva, un monumento alla cultura gay e alle feste di New York
Lavoro che ha innalzato James Bidgood tra i padri fondatori dell’estetica gay.
Comincia così a fotografare modelli per riviste omoerotiche, come “Muscleboy” che tracciano i contorni del suo approccio artistico, con una messa in scena molto elaborata che non lascia nulla al caso, dove i suoi giovani protagonisti sfoggiano sorrisi scintillanti, posizioni suggestive, tra scenografie sovraccariche e luci monocromatiche sature, a rendere tutto volutamente artefatto.
Dalle foto al cinema il passo è breve, ma per ben sette anni produrrà in completo anonimato il suo capolavoro, il monumento della cultura gay da più generazioni, “Pink Narcissus“. Per quanti di voi è stato il primo film gay che avete visto? Opulento, erotico, lento ma ipnotico e soprattutto rosa da morire, il suo immaginario è diventato iconico per la comunità LGBTQ+.
Pink Narcissus segue il viaggio fantasmagorico ed erotico di una giovane prostituta che, tra due passaggi nel suo appartamento, sogna di essere nell’antica Roma, a volte schiava, a volte Narciso.
Un film erotico che è diventato un monumento della cultura pop queer
Il film è stato girato interamente in Super 8 da James Bidgood da solo nel suo appartamento – firma fotografia e sceneggiatura oltre alla regia – il film rivoluziona il modo in cui guardiamo i corpi maschili, lasciandoci divertire senza freni inibitori insieme al suo eroe Angel, interpretato dall’attore Don Brooks, mentre Bobby Kendall, musa ispiratrice di Bidgood, assume il ruolo del satiro Pan.
Quando il film uscì nel 1971, Bidgood ritirò il suo nome e preferì firmarlo come “Anonimo”, alimentando immediatamente le fantasie sulla vera identità del suo autore. Ma a causa di tagli e censure il regista cadde in una crisi che lo portò ad un’inattività durata 10 anni. Fu solo negli anni ’90 che “Pink Narcissus” raggiunse lo status di film cult uscendo per la prima volta in DVD nella sua versione integrale.
La ricerca di Bidgood nel trovare modi innovativi per esplorare, esprimere e aumentare il desiderio, è avvenuta in modo naturale rendendo il suo lavoro molto più seducente e romantico, rispetto alla pornografia. E’ proprio questo approccio spontaneo ad averlo reso l’icona che è oggi.