Dopo una pausa di tre anni, Russian Doll, la serie dalla mentalità metafisica è tornata, inviando il suo personaggio principale Nadia, avanti e indietro in un loop temporale che dal prossimo 20 aprile arriva su Netflix.
Con i suoi primi otto episodi, Russian Doll ha scavato nelle menti di due newyorkesi stanchi, Nadia (Natasha Lyonne) e Alan (Charlie Barnett) e tornando indietro, i creatori Lyonne, Amy Poehler e Leslye Headland hanno ottenuto qualcosa di inebriante, snervante e spettacolare che è culminato in un finale perfetto.
Avevamo perso le speranze eppure, tre anni dopo, ecco che arriva una seconda stagione di Russian Doll, ma cosa si sono inventati gli autori per tenerci di nuovo incollati allo schermo?
Nella prima stagione Nadia e Alan finiscono in un limbo e non riescono a smettere di morire per poi tornare in vita tutte le volte nel giorno del 36esimo compleanno di Nadia, ecco la seconda stagione si apre a poche settimane dal suo 40esimo.
Nadia è sempre schizofrenica e sta ancora fumando sigarette una dietro l’altra per l’East Village mentre Alan va alla ricerca dell sua sessualità. Ma cosa può succedere nella seconda stagione: Nadia e Alan iniziano a ripetere un giorno diverso?
Piuttosto che trasformarla in un Phil Connors dai capelli rosso fuoco, la nuova stagione manda sia Nadia che Alan in viaggi molto più indietro nel tempo a bordo della metropolitana, che funziona da tramite temporale.
Tutto comincia con il suo sbarco nell’East Village intorno al 1982, dove specchiandosi si renderà conto di essere sua madre Nora, (Interpretata magistralmente da Chloë Sevigny, quì presente rispetto al cameo della prima stagione ), per poi spostarsi in Ungheria durante la seconda guerra mondiale, mentre Alan finisce nella Germania degli anni ’60 dove si vedrà nei panni di sua nonna.
I 7 nuovi episodi finiranno per diventare un frenetico avanti e indietro negli anni, in cui Nadia cercherà di mettere a posto i misfatti di famiglia legati ad un antico tesoro rubato.
Il viaggio nel tempo funge anche da metafora della malattia mentale che attraversa la famiglia di Nadia, e della sua paura di aver ereditato la schizofrenia di sua madre Nora.
Non voglio fare spoiler, ma posso dire che Russian Doll è ancora una volta una serie diretta, senza filtri, così come la sua protagonista che ci da quasi fastidio per il suo essere così caotica, ma che alla fine porta lo spettatore ad avere una sorta di sindrome di Stoccolma che gliela farà amare. Ovviamente non mancherà la sua amica esuberante Maxine (Greta Lee) e la madrina Ruth (Elizabeth Ashkley), uno dei personaggi chiave di questa seconda stagione.
Anche il finale di questa stagione farebbe sembrare la serie conclusa, (ed onestamente ci speriamo), ma a questo punto tutto è possibile, magari dopo un viaggio nel tempo Nadia e Alan saranno rapiti dagli alieni!
Tutti e sette gli episodi della seconda stagione di Russian Doll li trovate su Netflix dal 20 aprile