Abbiamo assistito alla terza data Milanese di “Sconfort Zone” il one man show che mixa la vita privata dell’artista ad aneddoti dissacranti su politica e abitudini degli italiani
Paolo Camilli, l’uomo che ha deciso di abbandonare ogni zona di comfort (la sua e quella del pubblico) per guidarci nel caotico mondo delle relazioni con il suo spettacolo “Sconfort Zone – Il Paradiso delle irrelazioni”, è ormai una figura consolidata del panorama comico e teatrale italiano. E, bisogna dirlo, se c’è qualcuno che può mescolare ironia, pop culture e riflessione in un frullatore emotivo, è proprio lui.
La capacità di Camilli nel farci ridere di noi stessi e del mondo che ci circonda è indiscutibile, non è un caso se è tornato per una terza replica milanese al Teatro Manzoni.
Nello spettacolo “Sconfort Zone”, Paolo ci offre una guida pratica su come sopravvivere alle relazioni: dall’amore alla famiglia, passando per quel gioiellino di inettitudine che è la vita lavorativa.
Accompagnato da una Intelligenza Artificiale Emotiva (un po’ come chiedere a Siri consigli su come risolvere i drammi esistenziali), lo spettacolo ci regala una carrellata di personaggi.
Da Carrie di Sex and the City a Ilary Blasi, fino a Scupido, un supereroe che, invece di combinare coppie, le aiuta a disintossicarsi dalle relazioni tossiche. Sì, avete capito bene: siamo in zona “surreale ma vero”.
L’idea di farci uscire dalla nostra confort zone sembra essere il filo conduttore di tutto. Però, diciamolo, c’è un’ironia implicita in tutto questo: siamo sempre così affezionati alla nostra bolla di sicurezza che, probabilmente, l’unico modo per strapparci fuori da lì è proprio un comico che ci fa ridere della nostra incapacità cronica di comunicare. E Paolo Camilli ci riesce benissimo, con una risata amara e tagliente, che ci fa sentire visti e derisi allo stesso tempo.
Non si può ignorare il peso che Camilli ha guadagnato sui social e nel mondo dell’attivismo LGBTQ+: è uno dei volti più rappresentativi della nuova comicità italiana. Tuttavia, il suo impegno non smette mai di essere supportato da una vena sarcastica e irriverente, che spezza qualsiasi retorica buonista. Lo show diventa quindi una specie di satira collettiva, una catarsi comica su quanto siamo disastrosi nel vivere e relazionarci con il prossimo, ma soprattutto con noi stessi.
“Sconfort Zone” è uno spettacolo per chi ama ridere del proprio disastro interiore, e per chi è abbastanza coraggioso da accettare che forse, solo forse, non c’è una soluzione.
Ma ehi, almeno possiamo riderci su. E Paolo Camilli ci offre una risata potente, intelligente e – soprattutto – brutalmente onesta.
22/23 ottobre Roma – Teatro Ambra Giovinelli
14 novembre Napoli – Teatro Troisi
12 dicembre Spoleto – Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti