Summer of 85: tragico, intimo e realistico. Review

Con Summer of 85, Ozon mostra il suo lato tenero e intenso. Presentato alla Festa del Cinema di Roma, arriverà nei cinema italiani nel 2021, ma si può già vedere in steaming qui, è Il nuovo film di François Ozon (Frantz, Otto donne e un mistero).

Selezionato per l’edizione fantasma di Cannes 2020, Summer of 85 è l’adattamento di un romanzo young adult di Aidan Chambers, Danza sulla mia tomba .


Pubblicato nel 1982, il coming of age di Chambers è tra i primissimi romanzi a tematica gay rivolti a un pubblico di giovanissimi: un classico della letteratura inglese LGBT+ che si distingue per la sua freschezza e l’incredibile modernità.

Il dramma che investe il giovane protagonista non è difatti legato alla scoperta della propria sessualità (nel romanzo data per scontata, e pregressa, ancora più che nella versione cinematografica) ma alla perdita dell’innocenza attraverso – tra le altre – l’esperienza della perdita, del lutto.


Summer 85 racconta l’estate di Alexis (Félix Lefebvre, già visto in L’ultima ora), uno studente liceale che non ha idea di cosa fare della propria vita, non ha aspirazioni, solo grandi dubbi e una curiosità morbosa per la morte, che lui stesso definisce il suo hobby.

Quando incontra David (Benjamin Voisin), un ragazzo poco più grande di lui, deciso, risoluto e un po’ tenebroso, è un colpo di fulmine. Tra i due nasce un’amicizia che fin da subito odora di qualcosa in più.

Summer of 85


Ozon con il suo adattamento per il grande schermo sposta l’azione da Southend (nell’Essex) a Treport (in Normandia), mantenendo intatto lo spirito della cittadina costiera dove si intrecciano la banalità del quotidiano e gli eccitanti imprevisti di un mondo fatto di turisti e viaggiatori; le corse in moto, le scazzottate al luna park, le gite in barca, un grosso punto interrogativo che incombe sul proprio futuro.


Come il romanzo, così anche il film ricostruisce pezzo per pezzo il puzzle che ha trasformato una storia romantica in un dramma.

Lo annuncia lo stesso protagonista in apertura del film, la tragedia incombe; saranno un’assistente sociale e un insegnante di francese a d aiutare Alexis e a convincerlo a raccontare la sua storia, il patto di sangue fatto con David, nonché la vera ragione di un atto criminale che lo ha messo nei guai, inspiegabile per gli adulti che lo circondano.


La vittoria di Alexis non sta nel superare la perdita di un amore, ma nel non farsi più definire dagli altri, nel riconoscere in sé stesso il vero protagonista della propria storia.


Il regista francese, senza scadere in facili giochi postmoderni fine a sé stessi, fa rivivere lo spirito degli anni ’80 omaggiando Il tempo delle mele, i suoi lavori giovanili (A Summer Dress) e la musica di Rod Stewart, delle Bananarama e dei The Cure.

Oltre ai brani di repertorio per la colonna sonora, al posto del compositore abituale Philippe Rombi, il regista ha scelto Jean-Benoit Dunckel, una metà degli Air, che con grande equilibrio riesce ad accompagnare e sottolineare l’azione senza premere troppo sul tasto dell’effetto nostalgia.

Summer of 85


Ozon compie un lavoro di traduzione fedelissimo, cambia solo pochi dettagli (il negozio della famiglia di David diventa un negozio di pesca invece che di dischi), ma proprio per amor di fedeltà inserisce troppo e con gran fretta, il ritmo eccessivamente sostenuto rende difficile la connessione con i protagonisti, con le loro ossessioni e con le loro psicologie.

In questo è chiara però la volontà dell’autore di dar vita e colore a un film diretto, intimo e realistico, dove convivono imbarazzo e dolore, con l’urgenza e l’incoerenza dei sentimenti tipica della stagione adolescenziale.

Summer of 85

p.s. Da segnalare, nel cast, Valeria Bruni Tedeschi: perfetta – come suo solito -nel ruolo della madre volubile di David, inappropriata e psicologicamente instabile.