Robert Fontenot: gesti che tradiscono una forte intimità

Robert Fontenot è un artista di Los Angeles che  lavora con una varietà di media, tra cui pittura a olio, scultura di pasta di pane, appliqué e altre forme di ricamo. Esplora temi di intimità, vittimismo, responsabilità civica e culturale, storia e mitologia. 

Negli ultimi anni Robert Fontenot si è dedicato principalmente alla pittura ad olio che ci ha colpito per il modo in cui dipinge i volti e i corpi con quell’allure vintage da rivista porno gay. Il focus se si fa attenzione è nei gesti che sembrano comuni ma in questo contesto evocano qualcosa di nascosto facendoci immaginare cosa si possa celare dietro essi.

Robert Fortenot rivela le fragili connessioni tra gli uomini in questi immagini che isolano azioni quali il desiderio verso quello che si potrebbe definire pericoloso.

Robert mette il travolgente bisogno di parentela con le dure realtà generate dall’intimità, dalla mascolinità e dalla propensione all’autolesionismo in chiave “hot”e questo ci piace…

Ciao Robert, puoi parlarci un po’ di te? 

Sono un artista che vive e lavora a Los Angeles, California. Ho lavorato con una vasta gamma di media, dalla fotografia, scultura, pittura, ricamo, pasta per il pane e performance. Sono felicemente sposato con un meraviglioso curatore e sono proprietario orgoglioso di un cane particolarmente maleducato.

Da artista poliedrico quale sei, perché ultimamente ti sei concentrato sulla rappresentazione maschile? 

Circa sei anni fa ho iniziato a lavorare quasi esclusivamente con la pittura ad olio. Quasi subito mi sono concentrato sugli uomini. Ho studiato fotografia alla scuola d’arte e sono per lo più autodidatta quando si tratta di pittura. Ho sempre dubitato delle mie capacità, ma la mia unica zona di comfort è sempre stato il corpo umano.

Prima mi sono concentrato solo sui volti, sui personaggi dei vecchi programmi televisivi, uomini danneggiati, insanguinati, sfigurati, molti dei quali erano quegli stessi attori in ruoli molto diversi. Ora mi sono esteso a persone intere, ad interazioni tra uomini, con un focus sul gesto e sul significato non detto.

Come è nata l’idea di soffermarsi sulla rappresentazione dell’uomo? Chi non è affascinato dagli altri uomini? I tuoi lavori ricordano le riviste vintage gay, è stata una scelta o il risultato è stato casuale? 

Il look vintage è decisamente voluto. Tutti questi dipinti sono ispirati a film e programmi TV vintage: commedie degli anni ’80, horror degli anni ’70, film polizieschi italiani, film di poliziotti americani, ecc. Per quanto riguarda l’aspetto specifico delle riviste gay, è difficile per me come uomo gay guardare questi vecchi film e non vederli attraverso una lente gay. Molti di loro erano inesorabilmente omoerotici. 

Cosa trovi affascinante degli uomini del passato? 

Concentrandomi su immagini vintage, spero di attingere a un sentimento di nostalgia, di ricordi d’infanzia di notti passate fino a tardi davanti alla TV, ma li riscrivo con un confortante gloss gay.

In un certo senso si tratta di rivalutare il passato attraverso un filtro omosessuale. Inoltre gli uomini erano sexy.

Molti dei tuoi lavori raffigurano scene piccanti spesso con tocchi BDSM, cosa ti piace particolarmente di questa pratica? 

Non sono intrinsecamente attratto dal BDSM, ma trovo che la fiducia intrinseca necessaria e la perdita di controllo creino immagini avvincenti. Allo stesso tempo, in nessuno dei miei dipinti c’è l’individuo legato che trae piacere dalla schiavitù. Non è mai qualcosa in cui sono entrati volontariamente, ma è qualcosa che li ha esposti a un’esperienza che potrebbe cambiarli.

Perché alcuni dei soggetti raffigurati hanno posture o gesti insoliti? 

Sono spesso attratto da questi strani momenti di connessione tra uomini in cui un gesto, un tocco o uno sguardo tradiscono un intensa intimità. 

È il tipo di momento che può durare solo una frazione di secondo ma a cui potresti pensare per il resto della tua vita.

Quali sono i tuoi piani per il futuro? Hai in programma qualche mostra in programma? 

Sono finalmente arrivato al punto in cui sento che i miei dipinti ad olio sono pronti per essere mostrati e sono entusiasta di avere mostre imminenti sia alla r d f a  gallery a Los Angeles, in California, che alla Dog and Pony a Spokane, Washington.

Robert Fontenot