Foxes ci fa tornare a ballare!

The Kick” è il terzo album di Foxes, cantautrice inglese di Southampton, dal sound pop/disco raffinato, capace di creare ritornelli che ti si appiccicano in testa, facendoti ridere e piangere, ballare e cantare a squarciagola.

Vi ricordate della hit “Clarity” di Zedd? Ecco alla voce c’era Foxes, un’inno EDM che risuonò in tutto il mondo vincendo anche un Grammy come Best Dance Recording.

Era la fine del 2012 e Louisa Rose Allen aka Foxes si stava affacciando al mondo della musica, con un Grammy tra le mani. Un’esperienza che l’ha lanciata a capofitto nel music biz e che l’ha preparata al suo debutto nel 2014 con l’album “Glorious”, seguito nel 2016 da “All I Need”.

Le sue canzoni catchy che si muovono tra sonorità pop dance e atmosfere più intimiste, e anche se in Italia non ha ancora ottenuto la giusta attenzione, le sono valse una fedele fan base. Oggi dopo l’e.p. “Friends in the Corner” uscito lo scorso anno, (andate a guardarvi “Love Not Loving You” il più bel video girato in lockdown), pubblica “The Kick” il suo album più personale, più eclettico, più ballabile, dove sonorità catchy si muovono tra testi tutt’altro che happy, ma riflessivi e maturi sulle relazioni e sulla vita.

Ho raggiunto Foxes via Zoom, e mi appare con un sorriso smagliante e le sue immancabili ciglia lunghe che sembrano quelle di Twiggy, la celebre modella degli anni ’60. Ecco cosa ci siamo raccontati:

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All photos by Hollie Fernando
Ciao Rose, come stai?

Alla grande, sono a casa e sono emozionata perché il mio nuovo album sta per uscire!

Sono passati quasi sei anni dal tuo ultimo LP, cosa è successo nel mezzo, oltre ad aver cambiato etichetta?

In diversi hanno scritto che mi sono presa una pausa, ma non è vero, sono successe molte cose nel mezzo a cominciare dal cambio di etichetta, da una major sono passata alla Pias che è una label indipendente. Questo mi ha permesso di costruire attorno a me il team lavorativo dei miei sogni e di avere anche molta più libertà e di fare le cose a modo mio. Inoltre in questo lasso temporale ho scritto tantissimo.

Hai pubblicato un EP e oggi in meno di un anno è uscito il nuovo album “The Kick”, era pianificato o è successo?

No, non era pianificato, ho pubblicato l’EP “Friends in the Corner” perché le canzoni che contiene sono state scritte prima del Covid, e poi ho scritto l’album durante il lockdown, è uno “Zoom album” in un certo senso perché è stato tutto concepito online. Sono due lavori molto personali e mi rappresentano totalmente.

Com’è stato registrare un album tramite Zoom?

Direi interessante. Ho registrato molte parti vocali con il mio telefono ed è stato così anche per i testi, è stato un grande avanti e indietro di file, quasi come comporre un puzzle… ma di sicuro ti posso dire che preferisco comporre dal vivo. Ma allo stesso tempo crearlo mi ha permesso di fuggire mentalmente dalla pandemia, è stata la mia salvezza.

Quindi è stato il tuo rifugio!

Come tutti avevo voglia di vedere i miei amici, di uscire, di ballare, di fare casino, ma era impossibile. Ho fatto un sacco di balli in cucina, ma anche tanti pianti.

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“The Kick” però vuol farci più ballare, lo sento questo sfogo!

“The Kick” nasce decisamente da un terreno dance, parla di mettersi in discussione e di eventi personali importanti, sotto alla superficie della musica ci sono storie autentiche, è sicuramente il lavoro in cui ho aperto più me stessa.

Sono contento che hai fatto un album sostanzialmente dance, credo che in questo periodo abbiamo tutti un po’ bisogno di ballare e perdere un po’ il controllo. Quindi questo contrasto di cui parli è un’ottimo antidoto.

Credo che in generale tendo a scrivere in questo modo, scrivo spesso quando mi tocca qualcosa di personale e divento triste, quindi mi viene naturale accostarci una musica up tempo, altrimenti diventerebbe tutto troppo deprimente.

“Sister Ray” è uno dei miei nuovi brani preferiti, ha uno spirito racchiuso in se che non ti lascia star fermo. Sister Ray è anche una canzone dei Velvet Underground che parla di una notte selvaggia a base di droghe, ti riferisci a questo nel testo quando canti “We could make tonight one of those Sister Ray kinda nights”?

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Sì, assolutamente è questa la referenza, amo i Velvet Underground, anche se la notte di cui parlo io è fatta di meno eccessi, non si spinge così in là! Diciamo che corrisponde al 40% di quella notte, ahahahah! Credo che sia una canzone che parla di amicizia e di essere circondati da quelle persone con cui puoi essere completamente te stessa, e passare la più bella serata di sempre! In particolare parla di un mio caro amico che purtroppo non c’è più, ma credo che il suo spirito viva in questa canzone perché aveva questo tipo di energia travolgente, è stato speciale scriverla, è stato il mio omaggio.

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Un’altra canzone che ha catturato la mia attenzione è “Absolute”, con il suo disco-pop mi ha ricordato la Madonna di “Confessions of a Dancefloor”, è una reference?

Non è stato uno spunto ma ora che me lo dici penso sia figo e ci sta, prendo volentieri Madonna come referenza sempre! Per altro è uno dei prossimi singoli papabili ma non ho ancora deciso, vedremo.

Hai intitolato l’album “The Kick” a chi vorresti dare un calcio?

Letteralmente parlando significa abbattere i muri che ti circondano, non rimanere intrappolati in una scatola, che è quello che ci è successo in pandemia. Parlando in un senso più emozionale vuol buttare a terra tutte le barriere che ti costruisci nella vita, le insicurezze, le debolezze, e farti sentire finalmente forte e sicuro.

Ora mi è più chiaro anche l’artwork del disco… parlami anche del look che hai scelto.

Esattamente! Pensa che la struttura era di carta, è stato una sfida fare tutte quelle foto senza romperla! Sono contenta che mi hai fatto questa domanda, pensa che è stato un look deciso all’ultimo. I collant erano bianchi comperati su Amazon, e poi un mio amico che è un designer, ci ha disegnato sopra alcuni testi delle canzoni con la penna, mentre il corsetto è di un designer che amo.

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Foxes “The Kick” (PIAS)
Hai un designer favorito?

Mia madre aveva un negozio di vestiti vintage. Spiega molte cose vero? Amavo stare in negozio e provare vestiti, amo il vintage ma oggi ovviamente mi piacciono anche dei designer come ad esempio Gucci, ma chi non ama Gucci? E poi amo MIU MIU.

Ho visto dal tuo Instagram che spesso sei in Italia, cosa ti porta qui?

Amo l’Italia, la Costa Amalfitana, Lucca, Milano mi piace tantissimo. Sarò forse banale ma mi piace l’energia del vostro paese, il sole, lo scenario, c’è qualcosa di magico. Mi piacerebbe visitarla di più, anche se credo che la cosa che mi porta più in Italia sia il cibo, non puoi mai fare la scelta sbagliata, è tutto così buono! So che sembra retorica ma amo la pasta, la mia preferita è aglio, olio e peperoncino anche se è incredibile quanti tipi di pasta avete! Credo che la pasta sia l’unica cosa che mi riesce bene cucinare. Ecco ora ho voglia di venire in Italia!

Allora ti aspettiamo, magari con un concerto, ma prima mi devi dire qual è l’ultimo album di cui ti sei innamorata!

Broken Hearts & Beauty Sleep” di Mykki Blanco, è un artista incedibile, lo ascolto spesso.