Jesse Morsberger e il Super Mario che non abbiamo mai visto

Jesse Morsberger è un pittore di Los Angeles che realizza quadri a olio. I suoi dipinti uniscono un paesaggio digitale e gli iconici eroi dei videogiochi della nostra infanzia a cui siamo affezionati, attraverso un linguaggio pittorico sciolto.

Jesse Morsberger ci fa venir voglia di rovistare nelle nostre soffitte cercando di tirare fuori i nostri vecchi GameBoy, con la speranza che funzionino ancora per ritrovare i nostri amici come il mitico Super Mario Bros.

Jesse Morsberger realizza il suo lavoro in modo intuitivo come se fosse guidato dall’atto stesso del dipingere per poi ritrovarsi davanti l’opera compiuta. Quello che maggiormente diverte dei suoi quadri sono il modo in cui ci propone il buffo Super Mario che qui è spesso nudo come forse non l’abbiamo mai visto prima ne tanto meno ce lo saremmo immaginato.

Quindi il nostro protagonista è spesso con le sue chiappe al vento a godersi la vita con quel sorriso che e quell’espressione compiaciuta a cui siamo affezionati e quei diventa edonista e perché non anche sexy.

 

Potresti dirmi quando hai iniziato a fare dipinti?

Ho realizzato il mio primo dipinto a olio nel 2012 quando ho iniziato il college alla SUNY Purchase. Ho fatto Pittura I con l’artista Matt Bollinger e mi ha insegnato a pensare alla pittura in un modo che non avevo mai fatto prima.

Quando ti è venuta l’idea di usare soggetti dei videogiochi come Super Mario?

Stavo cercando di pensare a un soggetto su cui potrei dipingere appassionatamente con autenticità. Per me i videogiochi erano quello. Penso che il soggetto del lavoro sia più un mezzo per entrare in un seriamente in un dipinto, questo è ciò che mi eccita davvero. Mi interessano abbastanza i giochi da non rimanere mai senza le cose che voglio dipingere.

È divertente per me quando li ritrai come se fossero nella vita reale, a volte nudi mentre mostrano il sedere o fumano. Puoi dirmi qualcosa su questa decisione?

Questo è il mio modo d’inserire parte della mia storia nei dipinti di Mario.

Penso che sia interessante ritrarre lui da un lato più vulnerabile e umano.

Quando stai giocando c’è una sorta di fusione che avviene tra il suo avatar digitale e il giocatore che controlla tutti i suoi movimenti e azioni. Questo è un po’ il passo successivo: l’unione dell’umanità con il digitale.

I Super Mario nudi sono i miei preferiti perché non ho mai pensato a lui nudo. Chi altro vedresti così?

Per quanto riguarda i personaggi dei videogiochi che dipingerei nudo… Penso di restare fedele a Mario ah ah! Ma non si sa mai…

Com’è la scena artistica a Los Angeles?

È ottima! Ci sono così tanti artisti e persone incredibilmente talentuose qui fuori. È stata una vera gioia conoscere Los Angeles.

Com’è vivere la città da artista?

Hai un po’ più di spazio per quello che paghi e la luce è fantastica. È più difficile andare a un sacco di opening in una notte perché la città è così estesa.

Puoi parlare del tuo processo creativo?

Lavoro su più dipinti contemporaneamente e li costruisco in modo molto intuitivo. Comincio un dipinto in modo approssimativo e nel tempo diventano più precisi. Quando ho finito un dipinto è aumentato di spessore e ha una superficie costruita.

C’è molta ironia nei tuoi lavori quanto è importante e perché?

Cerco di non fare affidamento sull’ironia nei miei dipinti. Anche quando sono divertenti, il lavoro viene da un luogo sincero. Ho un amore genuino per tutti i mondi e i personaggi che rappresento nei dipinti.

Penso che l’umorismo sia un ottimo modo per rendere qualcosa riconoscibile: è sottovalutato nella sua capacità di comunicare qualcosa di profondo.

Perché hai deciso di utilizzare l’olio come strumento?

Sono un grande nerd della pittura. Adoro l’aspetto e la sensazione dei colori a olio e il modo in cui danno l’odore al mio studio. Quando uso gli oli, mi sembra di dipingere con qualcosa di antico e mistico.

Sei stato un giocatore di videogiochi?

Sì! Amo i videogiochi. Li ho giocati per tutta la vita. Penso di aver avuto ogni singola console tranne Virtual Boy. Ho appena finito di giocare a Elden Ring, penso sia tra i primi 10 giochi di tutti i tempi. Proprio sotto la maschera di Majora.