Daniel Torrent e le diverse rappresentazioni della complicità maschile

Daniel Torrent nelle sue opere manifesta il contatto umano sensuale e carnale. Racconta l’unione dove sono presenti attrazione e resistenza, intimità e aggressività, dominante e dominato.

A fare da protagonista è il colore, che è una delle componenti più emotive che caratterizzano il lavoro di Daniel. Quei toni a volte violenti sono capaci di guidare i nostri stati d’animo o aprirci la porta verso ambienti privati, eccitanti o malinconici.

Daniel Torrent immortala e trasformare gli impulsi fisici, in riflessioni sui desideri e sull’intimità maschile. Questa è una transizione, da qualcosa di puramente fisico a qualcosa di emotivo che cela sfaccettature di attimi privati e fanno riflettere sulla condizione di vita della comunità omosessuale.

Daniel ci parli un po’ di te?

Anche se la mia laurea è in Storia dell’arte e ho anche studi in regia di cinema, ho fatto un dottorato in belle arti e finalmente ho studiato illustrazione. Dal 2011 lavoro come illustratore e scrittore specializzato in albi illustrati, generalmente per un pubblico infantile o giovanile, anche se i soggetti che tratto sono spesso adulti: le perdita, l’arte, la malinconia, e con personaggi che fungono stereotipi. Questo lavoro comunque l’ho sempre accompagnato con le mostre di pittura in gallerie.

Quando hai capito che avresti voluto raccontare un arte incentrata sul corpo maschile e tutte le sue sfaccettature?

Fin dalle mie prime mostre, dedicate rispettivamente ai baci e alle metamorfosi di Ovidio, la fisicità dei corpi, in gran parte maschili, è stata molto presente. Dopo questi inizi e dopo un periodo di diversi anni in cui mi sono dedicato principalmente all’illustrazione per libri, è giunto poi un periodo in cui ho avuto un pò di tempo libero per fare quello che volevo.

A quel momento, avevo rotto con il mio partner ed ero confinato a casa da solo. Capisci che quello che volevo disegnare erano uomini nudi e coppie innamorate, hahaha.

Era un lavoro nato liberamente, caso vuole che dovevo fare una mostra in un museo vicino a Barcellona, al curatore sono piaciuti quei disegni ed è quello che abbiamo esposto. È così che questi illustrazioni sono diventati qualcosa di pubblico e qualcosa di ufficiale.

Intimità e scene di sesso sono due elementi molto presenti nel tuo lavoro, ce ne parli?

Per me l’intimità e le scene di sesso non sono due temi diversi, ma piuttosto il sesso, così come baciarsi, cucinare insieme o dormire l’uno nelle braccia dell’altro, fanno parte dell’intimità, della relazione. Il sesso, infatti, mi interessa per i suoi aspetti relazionali, comunicativi o di complicità.

La mia prima intenzione non è quella di eccitare con i miei disegni, anche se non mi sembra male, infatti le opere che mi piacciono di più sono quelle che hanno un maggior grado di astrazione nella rappresentazione del corpo.

Piuttosto, il mio intento è quello di mostrare il rapporto che si instaura tra due corpi: le mani e la bocca assumono il ruolo più importante, molto più degli organi sessuali, che spesso non sono nemmeno visibili.

I tuoi colori sono molto vividi e intesi, se vuoi come quelli scelti dall’occhio libero e felice che solitamente hanno i bambini. Come sei riuscito a mantenere questi approccio in modo così naturale?

Per un po’ ho dato lezioni private di disegno a bambini di cinque anni, e ho imparato tanto da loro quanto dall’accademia. Erano bambini molto talentuosi. Mi sono reso conto che lavoravano in modo molto intuitivo, fidandosi completamente delle loro impressioni e senza preoccuparsi molto del fatto che fosse fatto bene o meno. Era semplicemente un modo di elaborare la realtà in un modo diverso e ottenevano risultati altamente espressivi.

Da allora, senza dimenticare la mia formazione più classica, cerco di fidarmi maggiormente del mio istinto.

Combino questo con l’osservazione per esagerare qualsiasi variazione cromatica che mi sembra di vedere, specialmente nei toni della pelle, e dare vita ai disegni. A volte uso solo il colore perché mi piace l’effetto che ha.

Cosa ami del corpo maschile?

Forse ciò che più mi attrae del corpo maschile è l’energia, anche se mi piace anche lavorare con l’abbandono di questi corpi potenti, ad esempio durante il sonno, dove si crea un’ambivalenza molto interessante.

Come mai secondo te il sesso per noi uomini gay è così importante e sempre presente?

Non credo che il sesso sia più importante per i gay che per gli etero. Penso che quello che succede è che hanno cercato di negarci il diritto al sesso, attraverso la religione o la morale etero patriarcale, per noi il sesso è una conquista, forse è per questo che lo rendiamo più presente, perché ha qualcosa di sfida, orgoglio e soddisfazione per aver raggiunto qualcosa di così fondamentale, non senza fatica sociale ed emotiva.

È per questo che la maggior parte degli artisti gay fa spesso del sesso è sempre materia di studio nei loro lavori, che ne pensi?

Com accennavo gli artisti gay lavorano sul sesso per rendere esplicito qualcosa che per la moralità ben pensante dovrebbe essere soppresso o rimanere nascosto. Ecco perché credo che ci sia una sovra rappresentazione di quelle parti più sfidanti del sesso, tuttavia non c’è così tanta rappresentazione dell’affetto tra gli uomini. Penso che il problema possa derivare dal nome stesso con cui veniamo designati: omosessuali, come se solo il sesso -e non l’affetto ci definisse. E se siamo gay solo quando facciamo sesso, purtroppo io non sarei più dell’1% omosessuale.

Nel mio lavoro il sesso fa parte dell’affetto, l’amore che esiste tra due uomini. Non è mai sesso anonimo, ma un’altra espressione di complicità.

Nel tuo lavoro è come se fossero presenti due opposti come dolcezza e aggressività del gesto. Passiamo da momenti intimi di una coppia a corpi durante l’atto sessuale. Che ne pensi di questi due lati della stessa medaglia ?

Non la vedo come una rottura, penso che ci sia un passaggio graduale dalla tenerezza alla passione senza contraddizioni, e molte volte si mescolano. In effetti, c’è un’esplorazione globale dell’intimità tra uomini, che molte volte supera il regno strettamente gay, negli spogliatoi, nello sport di contatto, a volte semplicemente due ragazzi che leggono con uno che appoggia la testa sul grembo dell’altro. Non sappiamo se sono omosessuali, ma sappiamo che il loro livello d’intimità gli ha fatto rompere la distanza che in qualche modo è richiesta a noi uomini.

Mi parli della scelta di colorare di rosso alcune zone dei corpi?

Il rosso è il colore più caldo e vibrante di tutti, a volte lo uso per esprimere la temperatura della pelle, altre semplicemente come risorsa estetica.

Da dove trai ispirazione per le scene che disegni?

A volte lavoro con modelli, altre con fotografie, ma devo sempre connettermi emozionalmente con ciò che sto disegnando.

La passione e l’essere “caliente” è qualcosa che accomuna i nostri due paesi. Hai mai avuto un fidanzato italiano? Da chi hai imparato la mia lingua?

Sono stato a Bologna per un corso Erasmus al DAMS, li ho imparato a parlare italiano. Ho avuto e ho ancora amici italiani, anche se nessuno è stato mio fidanzato. Se c’è qualche volontario mi faccia sapere 🙂